Non c’è italiano che, in questa fase di grave emergenza sanitaria, non rivolga un pensiero grato a quanti, soprattutto medici, infermieri e operatori del settore, sono in prima fila nell’assistenza alle persone e nella prevenzione. Voglio associarmi con convinzione a questo sentimento. Penso però che analogo riconoscimento debba essere riservato anche ai giornalisti, della carta stampata e della radiotelevisione, che rispondono, con rischio personale molto elevato, alla necessità di tenere informata nel modo più completo l’opinione pubblica. Dal corrispondente di un piccolo paese all’opinionista più autorevole, dall’inviato del giornale prestigioso al cronista della redazione periferica, dai direttori ai collaboratori, tutti sono impegnati con professionalità e spirito di sacrificio a dar conto della situazione con completezza e senza remore di alcun tipo, sopportando talvolta il fastidio di chi preferirebbe la complicità del silenzio. Chi è senza errori scagli la prima pietra. Ma la prova che stanno dando i giornalisti in questa situazione di allarme merita non solo la comprensione ma anche la riconoscenza generali. E’ soprattutto in queste circostanze difficili che l’informazione esprime il suo ruolo insostituibile in una democrazia matura.
*presidente onorario Assostampa Fvg, già segretario generale Fnsi