Grande graphic novel. Il romanzo disegnato continua a stupire. Non è per niente facile ritrarre un mondo in trasformazione passando dal piano personale a quello sociale e al politico continuando ad avvincere dalla prima all’ultima pagina, attraverso centinaia di vignette, di disegni, nuvole e parole. Ci riescono solo i migliori artisti e scrittori. Manu Larcenet è uno di questi. Ha fatto benissimo Coconino Press a ristampare a dieci anni dalla prima pubblicazione Lo scontro quotidiano (pp. 242, euro 27, 2020) in una edizione lussuosa e integrale che consente di apprezzare al meglio l’autore francese. Nato come grafico, Larcenet è un artista poliedrico, è stato cantante in un gruppo punk-rock, illustratore e ideatore di videogiochi, dal 1994 è anche fumettista. Grazie anche alla bella traduzione di Francesca Scala possiamo apprezzare la saga personale di Marco, fotografo stanco, stabilitosi in campagna insieme ad Adolf, il suo adorato gatto, per riparare ad anni di crisi lavorativa, nevrosi, disagio esistenziale e psicoanalisi. Marco è alle prese con una madre dolcissima, preoccupata dell’insicurezza e del mal di vivere del figlio, incapace di affrontare “lo scontro quotidiano“ coi problemi irrisolti della vita, compresi quelli con il padre, operaio in pensione dei Cantieri Navali. Il tran tran delle solitarie giornate è interrotto dalle visite al fratello George, dai rari incontri coi genitori, dalla conoscenza di un particolare vecchietto e di una deliziosa veterinaria, Emilie. Con lei inizia una timorosa relazione: “Nessuna donna è mai riuscita a sopportare a lungo la mia totale inettitudine ad avere un minimo di serenità”. Serenità che svanisce del tutto di fronte al suicidio del padre. Tentare di capirne la morte, provare a dare un senso alla propria vita spingono il protagonista a guardarsi intorno, a fuoriuscire dal bozzolo protettivo delle piccole cose.
Non sfugge alle responsabilità, scopre un mondo che cambia velocemente, si aprono gli squarci su un passato mai chiuso, da cui emerge la grande Storia, quella delle nefandezze commesse dai francesi in Algeria, e si affaccia il presente di un paese che non ha risolto i problemi di integrazione coi suoi rigurgiti razzisti, acuiti dalla selvaggia ristrutturazione industriale che attraversa la Francia di Chirac e Sarkozy e che colpisce duramente anche i compagni di lavoro del padre. Sono proprio costoro a dargli motivo di uscire dalle secche di un’esistenza depressa e a rimetterlo di nuovo sulla strada del lavoro. Le foto degli operai navali saranno oggetto di una mostra. L’affetto della compagna e la calma risolutezza della madre, la nascita di una bambina, la solidarietà dei vecchi operai danno motivo a Marco di riaffacciarsi alla vita con maggiore forza, pur nel dolore del mondo. Al colorato segno caricaturale, ispirato dalla tradizionale linea chiara franco-belga, efficacissimo nel ritrarre psicologie e caratteri – guardare i volti e le vignette mute per credere – Manu Larcenet accompagna un testo a volte umoristico, a volte riflessivo, poetico, commovente e drammatico, comunque sempre realistico. Così come è la vita. Leggendolo vi troverete di fronte a un personaggio e a un romanzo (grafico) indimenticabili.