“La vicenda dei giornalisti dell’Unità, attualmente privi di qualsiasi fonte di reddito, chiama in causa le responsabilità dell’azienda. I giornalisti sono a tutti gli effetti dipendenti dell’Unità srl, ma il giornale non viene pubblicato, non viene loro consentito di lavorare e non percepiscono le retribuzioni da alcuni mesi. Il tentativo dell’azienda di accedere ad un nuovo periodo di cassa integrazione si è rivelato impraticabile sotto il profilo contrattuale e previdenziale. L’editore non procede neanche ai licenziamenti collettivi perché, forse, non vuole pagare le relative indennità, ma nel frattempo impedisce ai giornalisti di accedere a qualsiasi fonte di reddito. Una vicenda paradossale che meriterebbe una valutazione sotto vari profili di legittimità e di merito, non escluso quello penale. È comunque auspicabile che, pur in una fase così complessa, si possano attivare le dovute interlocuzioni istituzionali per mettere l’azienda di fronte alle proprie responsabilità e consentire ai giornalisti di ottenere una qualche misura di sostegno al reddito”. Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa