Da Bolzano alla Puglia, dal Nordest al Nordovest aumentano i casi di cronisti positivi al coronavirus. L’ultimo episodio ieri al Corriere dell’Alto Adige, dove è stato confermato il contagio di un giornalista che ha seguito di poche ore quelli accertati nella redazione del Corriere del Veneto, facente capo al medesimo gruppo editoriale. E poi ancora segnalazioni dalla Tgr pugliese e dalla Stampa. E’ chiaro che i lavoratori dell’informazione, bene quantomai essenziale in questa fase d’emergenza, debbano essere inseriti tra le categorie professionali a rischio, con tutti i provvedimenti di tutela del caso da parte del governo. Giornalisti, fotografi, videomaker che, molto spesso autonomi o precari, assicurano un’informazione veritiera e verificata alla comunità, in condizioni sempre più difficili. La Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) sta lavorando con serietà e determinazione perché la sicurezza dei lavoratori sia tutelata, al pari dei redditi con misure di sostegno, in primis, ai giornalisti freelance che, più di altri, rischiano difficoltà materiali per la contrazione delle committenze. Va certamente apprezzata nell’esecutivo la disponibilità dimostrata in tal senso da Andrea Martella. “Gli obblighi e le garanzie condivise valgono anche per il comparto dell’informazione che mai come ora – ha sottolineato il sottosegretario con delega all’Editoria – è in prima linea nell’assicurare un servizio essenziale con continuità e professionalità. L’impegno profuso, con fatica e sacrificio, dai giornalisti, tanto dipendenti quanto collaboratori, è sotto gli occhi di tutti e va coniugato con la massima sicurezza sanitaria”.