Tre femminicidi in due giorni a gennaio hanno fatto volare le statistiche in Sicilia dimostrando che le donne continuano ad essere vittime di violenza come ai tempi del “delitto d’onore” o anche peggio. “Capillare, diffusa sistemica, persistente: la violenza di genere c’è sempre stata”, ha spiegato stamane Alessandra Dino aprendo la videoconferenza del Centro Pio La Torre che conclude il programma di didattica antimafia nelle oltre 110 scuole aderenti in tutta Italia. I lavori sono stati seguiti in streaming da docenti e studenti a causa delle limitazioni imposte in questi giorni, spiega il presidente del Centro, Vito Lo Monaco, alla ripresa delle lezioni i ragazzi avranno a disposizione il video per commentarlo in classe. A intervenire, oltre alla sociologa Dino, il magistrato Mirella Agliastro e Liliana Pitarresi, responsabile del progetto antiviolenza Amorù. Modera la giornalista Serena Termini. “Il corpo femminile, luogo della differenza, diventa anche luogo dell’accanimento della violenza di genere che spesso evidenzia una volontà di distruggere, insistendo sul viso, quasi a volere simbolicamente cancellarne l’identità”, ha continuato la Dino. L’anno scorso in tutta Italia sono stati commessi 103 femminicidi, di cui 7 in Sicilia. Secondo l’ultimo Rapporto Eures 2019, l’Isola ha il primato per denunce di stalking (35 ogni 100mila abitanti), con 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 24,6: dati che rivelano la dimensione di un problema che spesso degenera in violenza di genere.