“Siamo arrivati in pochissimi giorni a 460mila euro, ma vi chiediamo di contribuire ancora, per permetterci di poter acquistare ciò che che occorre a fronteggiare l’emergenza. Anche una donazione piccola serve al nostro scopo. Aiutiamo il Cotugno ad aiutarci”, questa la dichiarazione per le pagine di Articolo21 del notaio di Napoli, Dino Falconio, che per primo ha fatto diventare ufficiale la bellissima iniziativa “partita dal basso” per aiutare il Cotugno di Napoli. L’importante raccolta è stata promossa mediatamente da Articolo21, sezione Campania, con un ufficio stampa solidale. Una favola dal lieto fine, che ha come protagonista una incredibile ragazza di 23 anni. In tempi di zona rossa, invece di andare in giro a violare le regole per baretti (come moltissimi suoi coetanei in tutta la Penisola), Federica De Masi lunedì 9 marzo alle ore 17 “fa la cosa giusta!”. In occasione del suo compleanno, da lì a qualche giorno, organizza un foundraising destinato alla Azienda Ospedale Dei Colli con specifico riferimento al Centro di Malattie infettive Cotugno, al fine di raccogliere contributi, dato il clima di emergenza dovuto al Covid-19.
(Gofundme https://www.gofundme.com/f/raccolta-fondi-per-il-cotugno-di-napolicovid19?utm_source=customer&utm_medium=copy_link-tip&utm_campaign=p_cp+share-sheet). La ragazza, iscritta al sesto anno di medicina, ma impossibilitata a prestare servizio in altro modo, trova così il modo di contribuire alla lotta al coronavirus.
L’obiettivo è di raccogliere 500 euro, ma l’iniziativa, nata tra un ristretto gruppo di amici, inizia a prendere piede….. Così a “sostenerla” dal punto di vista legale, “burocratico”, interviene un noto notaio di Napoli, Dino Falconio, che aiuta la studentessa, mettendola subito in contatto con Giovanni De Masi, direttore Amministrativo dell`A.O. dei Colli, il dottor Roberto Parrella, Direttore UOC Malattie Infettive a Indirizzo Respiratorio, AORN Ospedali dei Colli – Ospedale “D. Cotugno” di Napoli ed Ettore Cinque, assessore al bilancio della Regione Campania. L’alleanza è concreta! La raccolta diventa ufficiale….
Leggo di questa notizia poche ore dopo la sua pubblicazione in un gruppo wozzup … Faccio le mie dovute ricerche per capire se la raccolta è vera (di questi tempi bisogna stare attenti) e scopro che è proprio una fiaba, con tanto di eroina! A quel punto – visto che non riesco mai a stare ferma – mi propongo di aiutare l’operazione mediaticamente, come responsabile di Articolo21 per la Campania. L’ho fatto tante volte, per moltissime manifestazioni solidali. Ed è un’esplosine di aiuto! La notizia circola, grazie alla buona volontà di ragazzi come Fabrizio Ruggiero, altro studente in medicina, che si allea subito per questa buona causa. La raccolta stamattina era arrivata a 460mila euro. Intanto in Campania molteplici attestati di aiuto reale, come quello della compagna di Callejon, Marta Ponsati Romero ha postato una storia su instagram chiedendo di «dare una mano al Cotugno» e poi le influncer Chiara Biasi e Chiara Nasti.
“Sono Federica De masi, una studentessa di medicina – scrive nella piattaforma l’organizzatrice – sono preoccupata e ho deciso di agire istintivamente. Mi sono messa su google cercando soluzioni. Ho trovato questa piattaforma affidabile per altre raccolte organizzate. Ho deciso di azzardare e mi è venuto in mente di dare una mano in questo modo. Ho consultato per bene la pagina di Internet e ho scoperto che in dieci minuti ho potuto creare questa campagna e gestirla personalmente, con l’accordo di prendere questi soldi e darli al Cotugno. Ho scelto quest’ospedale perché è il nostro punto di riferimento in quanto sede di malattie infettive di Napoli e credo abbia bisogno di supporto materiale.Attorno a me si stanno aggregando tutti i miei colleghi universitari e specialisti interessati fortemente nella cosa e stanno dando un aiuto per cercare un contatto per far arrivare questa somma, che mai pensavo di raggiungere in così poco ! Ho 23 anni, e da futuro medico quale (spero) sarò, non potevo permettermi di non fare niente in questa situazione. Non siamo in Lombardia, nel nord Italia, siamo in Campania, e come racconto dobbiamo fare in modo da sostenerci, perché non abbiamo né i materiali né le attrezzature a sufficienza per contrastare quest’epidemia oggi giorno. Facciamo qualcosa e rendiamoci utili”. Applausi!