Giornalismo sotto attacco in Italia

Antigone: “tante segnalazioni di violenze dalle carceri”. Presentati esposti

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“Esprimiamo grande preoccupazione per le numerose segnalazioni di violenze e abusi che sarebbero stati perpetrati ai danni di persone detenute a noi arrivate negli ultimi giorni”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
“Le segnalazioni – sottolinea Simona Filippi, avvocato dell’associazione – hanno riguardato alcune carceri italiane, tra le quali quella di Milano-Opera. In relazione a quest’ultimo istituto di pena, ben otto diverse persone (madri, sorelle, compagne di detenuti ivi reclusi) si sono rivolte ad Antigone raccontando quanto sarebbe stato loro comunicato dai congiunti o da altri contatti interni. Le versioni riportate, le quali parlano di brutali pestaggi di massa che avrebbero coinvolto anche persone anziane e malati oncologici e che avrebbero portato a mascelle, setti nasali e braccia rotte, risultano tutte concordanti”.
Tali azioni violente sarebbero avvenute, in tutte le carceri interessate, in momenti successivi a quelli in cui sono stati attuati gli interventi per far fronte alle rivolte che hanno coinvolto 49 istituti penitenziari.
“Antigone – spiega l’avvocato Filippi – ha inviato alla procura competente le segnalazioni su Opera, presentando un esposto al riguardo. La stessa cosa si appresta a fare per gli altri istituti”.
“Non abbiamo naturalmente alcuno strumento per poterci accertare della veridicità o meno delle segnalazioni che ci sono pervenute, ma oggi, in cui gli istituti sono chiusi a qualsiasi occhio esterno a causa dell’emergenza sanitaria e alle politiche messe in atto per tentare di limitare il diffondersi del coronavirus, è ancor più di fondamentale importanza che si proceda a un’indagine rapida e capace di fare chiarezza sugli eventi” dichiara Patrizio Gonnella. “Parallelamente all’azione penale, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria deve avviare subito un’indagine interna urgente che sappia dare un segnale chiaro e mai ambiguo di condanna assoluta del possibile utilizzo della violenza ai danni delle persone detenute” afferma ancora il presidente di Antigone che ricorda, infine, come l’associazione abbia presentato un proprio esposto relativo a quanto accaduto nel carcere di Modena nella giornata dell’8 marzo, “ritenendo – conclude Patrizio Gonnella – che sia un valore per l’intera collettività che si chiariscano con la massima trasparenza i fatti che hanno portato alla morte di nove detenuti”.


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