La Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, ha chiesto al Governo italiano di sospendere la collaborazione con la Guardia Costiera libica
Il Governo italiano dovrebbe prendere atto della situazione in Libia e “sospendere le attività di collaborazione con la Guardia Costiera libica che comportano il ritorno in Libia di persone intercettate in mare”. Dovrebbe sospenderle fino a quando nel Memorandum d’Intesa siglato fra i due paesi non saranno state introdotte adeguate misure di salvaguardia dei diritti umani dei migranti. Questa la richiesta urgente della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, rivolta al Governo italiano, che ha risposto negativamente..
La Commissaria ha sollevato il problema il 13 febbraio 2020 con una lettera inviata al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in vista dell’imminente della scadenza del Memorandum e l’inizio della rinegoziazione. Il Governo italiano ha risposto una settimana dopo, per via diplomatica. La corrispondenza è stata resa nota il 21 febbraio 2020 da Strasburgo.
L’Italia ha affermato che il Governo è “pienamente consapevole che l’accordo del 2017 con la Libia può essere migliorato” e ritiene che lo sarà presto. Le morti nel Mediterraneo, ha fatto osservare, sono diminuite, passando da 2.853 nel 2017 a 743 nel 2019. Perciò “dicono dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione piuttosto che disimpegnarci da questo Paese”. L’obiettivo è quello di sostituire “progressivamente l’attuale sistema di centri di detenzione con nuove formule che aderiscano ai principi dello stato di diritto” nel quadro del rispetto dei diritti umani.
La Commissaria Mijatovic, a sostegno della richiesta di sospendere la collaborazione con la guardia costiera libica, aveva citato la “moltitudine di prove delle gravi violazioni che subiscono lì” le persone rimandate in Libia. Perciò oltre alla sospensione, aveva proposto all’Italia di “condurre un’approfondita analisi” sui rischi di violazione dei diritti umani dei migranti e richiedenti asilo, rischi che possono derivare dalla collaborazione con le autorità libiche. In ogni caso, aveva assicurato la Commissaria per i Diritti Umani, “continuerò a chiedere agli altri Stati membri del Consiglio d’Europa maggiore solidarietà nei confronti dei Paesi che, come l’Italia, si trovano in prima linea sul fronte delle migrazioni”.
Il testo delle lettere
Read the Commissioner’s letter addressed to the Minister of Foreign Affairs of Italy
Read the reply by the Italian authorities
ASP