Leggendo i titoli su quanto accaduto in Germania si legge “sparatoria” ed “estremista”: questi i termini più ricorrenti. Il termine terrorista non viene utilizzato, quasi da nessun portale italiano.
Questo colpisce perché in situazioni analoghe il termine terrorista viene sempre impiegato. Riandando al passato, se ricordo bene, però, mi sembra di ricordare che non venne usato nel caso australiano, quando un altro estremista, non terrorista, fece strage in moschea.
Le parole sono importanti e forse la frammentarietà delle notizie e della ricostruzione, ancora in atto, dell’accaduto, possono spiegare perché. Ma uno che dice che interi popoli vanno sterminati e poi spara è un estremista? Perché?
Le parole sono importanti, la differenziazione tra terroristi ed estremisti pure. Occorre prestare molta attenzione, perché se si affermasse questa visione per cui terroristi sono quelli che corrispondono al disegno che noi definiamo terrorismo sarebbe gravissimo.
Quanto accade in Siria ai danni di milioni di esseri umani innocenti, a guardar bene, che cos’è?
Ma senza allargare il discorso al mondo e rimanendo a Hanau, la prudenza, la paura a riconoscere il terrorismo di questo terrorismo preoccupa.
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