Valter Vecellio in un articolo apparso nei giorni scorsi su questo sito sottolineava come si sia passati da una fase di completa negazione della Shoah, cioè negare l’esistenza dei campi di sterminio nazisti, forni crematori, camere a gas o luoghi in cui si eseguivano atroci sperimentazioni su cavie umane, in particolare bambini, ad una nuova tragica fase, come quella che stiamo attraversando negli ultimi anni, in cui si inneggia alla Shoah ed a quei campi di sterminio. Ed ecco presentarsi l’ennesimo caso che dimostra come questo inneggiare sia nella fase più acuta. La scritta apparsa sabato a Roma sulla facciata della scuola elementare Cairoli, adiacente al liceo Tacito, “The Shoah must go on” (come si vede nella foto) che rimanda al celebre brano dei Qeen, si aggiunge alle tante apparse in questi giorni in Italia ed in varie nazioni europee. Facendo un giro sui social si scopre che questa frase viaggia su alcuni meme, come vengono chiamati quei tormentoni di foto o video che diventano virali nelle chat delle pagine facebook o instagram, con la foto di Hitler. E’ possibile che qualcuno l’abbia trasferita sul muro del liceo per amplificare il modus operandi di chi ancora celebra il nazifascismo. E’ evidente, come ha sottolineato domenica la senatrice a vita Liliana Segre ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, che la storia si studia poco nelle scuole. La stessa senatrice esprimeva la sua profonda preoccupazione per ciò che potrebbe succedere tra 10 o 20 anni quando gli ultimi testimoni di quell’orrore saranno scomparsi e con il continuo sdoganamento di quelle persone che hanno sempre pensato che tali atti potessero essere riproposti. Si aggiunga anche la decontestualizzazione del linguaggio usato: spesso ascoltiamo frasi del tipo “indietro non si torna”, come più volte ascoltato o letto nelle pagine social di alcuni esponenti politici, senza far presente che proprio quelle frasi hanno causato immense sofferenze al “popolo” italiano. Per questo dovranno essere proprio le scuole, come ha sempre auspicato Liliana Segre, a rafforzare lo studio della storia, mantenere viva la memoria di quel tragico periodo, affinché non prevalga l’indifferenza su simili episodi. La foto l’abbiamo ricevuta da alcuni studenti del “Tacito”, fortemente indignati per la profanazione subita dal proprio liceo e dalla scuola elementare. E questo gesto dà speranza.