“In questo Paese l’unica azienda che programma 340 nuovi contratti giornalisti, che fa selezioni pubbliche e che amplia i diritti riconoscendo il ‘giusto contratto’, diventa strumentalmente pietra dello scandalo e deve essere bloccata. L’Usigrai insieme con la Fnsi lotta da anni per aumentare i diritti. E insieme dopo 20 anni ottengono un accordo storico. Siamo e saremo sempre favorevoli ad ampliare i diritti. Contestare oggi – a distanza di 6 mesi dall’accordo sindacale – i criteri di selezione serve solo a bloccare tutto”. Lo scrivono in una nota Fnsi e Usigrai. “Per queste ennesima ingerenza dei partiti nella Rai – sottolineano – a rimetterci saranno centinaia di professionisti che attendono da anni il riconoscimento dei loro diritti. È un’operazione che non possiamo permettere e che contrasteremo in ogni sede. La Vigilanza non ha alcuna competenza sulle politiche gestionali né può entrare nel merito di accordi sindacali che, come è ovvio, rappresentano una sintesi fra le posizioni dei contraenti. Ancora più incomprensibile è che si cerchi il coinvolgimento di rappresentanti degli enti della categoria, come il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che non sono firmatari dell’accordo sindacale né hanno alcuna competenza in materia”.