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In 40 mila in fuga da Idlib e dall’ultimo massacro siriano

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Un esodo senza fine mentre in Siria si continua a morire sotto i bombardamenti dell’aviazione russa per favorire l’avanzata delle forze siriane verso Idlib. La conquista della città di Maaret al-Numan, controllata dai ribelli dal 2012, ha provocato la fuga di migliaia di persone. Il flusso degli sfollati nelle ultime 24 ore non si è mai arrestato. In 40mila hanno attraversato il confine con la Turchia.
La località presa dall’esercito di Bashar al-Assad, che si trova fra Damasco e Aleppo, è stata attaccata su tre fronti dai militari che si sono spinti anche verso Aleppo. I soldati stanno apparentemente mantenendo aperta una strada verso ovest per lasciare la possibilità ai ribelli di ritirarsi ed evitare un ulteriore bagno di sangue. Ma l’offensiva di Damasco prosegue senza esitazioni. Da un mese nella provincia di Idlib, ultima roccaforte delle forze antigovernative nel Paese, si combatte per vincere la guerra.
Nei giorni scorsi il governo aveva già preso il controllo di oltre una decina di villaggi.
I ribelli legati ad al-Qaeda controllano ancora gran parte della provincia di Idlib e piccole zone dell’area di Aleppo ma non sembra possano reggere ancora a lungo.
L’offensiva in Idlib ha causato l’esodo di centinaia di migliaia di persone e le Nazioni unite temono una nuova catastrofe umanitaria.
L’inviato speciale per la Siria dell’Onu, Geir Pedersen, è intanto arrivato a Damasco per incontrare le autorità. È nella capitale per discutere l’attivazione della commissione costituzionale incaricata di redigere una nuova Costituzione nazionale.
I 150 delegati si sono incontrati a Ginevra a ottobre, ma non hanno fatto progressi.
Intanto la Turchia ha fatto sapere di essere pronta a rispondere come gesto di “auto-difesa” se qualcuna delle sue 12 postazioni militari a Idlib finirà nel mirino di attacchi da parte delle forze di Bashar al Assad e della Russia. Alla nota diffusa in mattinata dal ministero della Difesa di Ankara sono seguite poco ore dopo le dichiarazioni del presidente Recep Tayyip Erdogan parlando dal Senegal dove è in visita ufficiale.
“Gli attacchi del regime a Idlib stanno massacrando civili innocenti e causando una tragedia umanitaria” l’atto d’accusa del capo di Stato turco che ha parlato del “gran movimento” verso il confine a Iblib che ha “spinto la Turchia a prendere tutte le precauzioni necessarie al riguardo”. Erdogan ha assicurato che lui stesso sta “seguendo questa situazione con grande attenzione”.
Insomma, se possibile la situazione per i civili nel bel mezzo dello scontro tra forze turche e siriane, che si prospetta inevitabile, non può che peggiorare.


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