In consiglio comunale a Nettuno era arrivata, come in tantissime altre città italiane, una mozione a sostegno della Commissione Segre ma il sindaco di centrodestra, Alessandro Coppola, ha voluto apportare necessariamente due modifiche, eliminando le parole “Resistenza” e “Antifascismo”. L’opposizione, che aveva, appunto, presentato la mozione ha abbandonata l’aula per protesta e il testo rivisto e corretto è stato approvato dalla sola maggioranza. Pioggia di polemiche a chiusura dei lavori. I consiglieri di centrosinistra hanno duramente criticato la scelta del primo cittadino in carica da sette mesi. Coppola è stato infatti eletto a giugno scorso col sostegno di quattro liste ma con i voti determinanti della Lega che ha sbancato anche nel Comune costiero a sud di Roma. “La nostra mozione è stata annacquata dall’emendamento del sindaco come se le parole ‘resistenza’ e ‘antifascismo’ fossero negoziabili, mentre mettere in discussione questi due vocaboli equivale a mettere in discussione la Costituzione che, lo ricordiamo, è fondata su valori antifascisti. Ciò rende l’accaduto assurdo oltre che contrario alla Costituzione”. Il caso Nettuno è al centro del dibattito politico da 48 ore. Tra gli interventi più sentiti quello del vicesegretario regionale del Partito Democratico, Enzo Foschi che sottolinea: “Al sindaco di destra del comune di Nettuno – scrive Foschi – fanno paura le parole `antifascismo` e `resistenza` e le cancella dalla mozione presentata dalle opposizioni per dare sostegno alla senatrice Liliana Segre. Sarebbe interessante capire come lui definisce chi approvò le leggi razziali nel 1938 e fu complice dei nazisti nel periodo buio delle deportazioni di massa. Nel mondo e nella storia quel movimento è conosciuto come fascismo e chi lo combatté (tanti democratici di diverso orientamento) come antifascisti che lo fecero dando vita alla Resistenza. L’atteggiamento negazionista del Sindaco di Nettuno è vergognoso”.