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Eternit. Medicina Democratica e Aiea: “con il rinvio a giudizio di Schmidheiny rinasce la speranza

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Con il rinvio a giudizio per omicidio plurimo doloso dell’ ex padrone dell’Eternit di Casale Monferrato,Stephan Schmidheiny, “rinasce la speranza” di giustizia per le quasi 400 vittime di Casale Monferrato e si apre una nuova pagina nella storia infinita dei processi per le morti di amianto in Italia.
“Con il rinvio a giudizio per omicidio plurimo doloso di Stephan Schmidheiny finalmente  “rinasce la speranza” di giustizia per le centinaia di vittime dell’Eternit di Casale Monferrato e per i loro familiari: una decisione del GUP ott. Fabrizio Filice,  che ci auguriamo, duri nel tempo, attraverso i diversi gradi di giudizio, e arrivi fino alla Corte di Cassazione!”, è quanto  ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica e di Aiea, parti civili nel processo, assistite dalle avvocate Laura Mara e Maria Grazia Napoli, e che si aggiunge a quanto espresso dalla Cgil nazionale, piemontese e di Alessandria e dall’AFEVA.

“E’ la prima volta- ha aggiunto- che  la morte per amianto  di così tante persone, 392 fra lavoratori e abitanti,  viene considerato omicidio doloso, e ciò allontana il rischio della prescrizione, che purtroppo ha  consentito nel tempo di vanificare  e cancellare le possibilità di giustizia e punizione dei responsabili di tante, troppe morti per amianto in tante fabbriche e siti , da un capo all’altro del nostro Paese. Attendiamo, quindi,  con fiducia l’inizio del processo previsto per il 27 novembre a Novara”

I fatti sono noti: alle 17 del 24.01.2020 al Tribunale di Vercelli il giudice dell’udienza preliminare . Fabrizio Filice ha letto la sentenza di rinvio a giudizio per omicidio plurimo doloso, a seguito della riunione in camera di consiglio del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, ex padrone dell’Eternit di Casale Monferrato: una sentenza che    . Il giudice ha deciso il rinvio a giudiziodavanti al tribunale di Novara per il 27 novembre 2020 con l’imputazione di omicidio doloso, accogliendo in pieno la richiesta del Procuratore Generale, dott. Gianfranco Colace. Respinte tutte le eccezioni e le argomentazione delle difese.

Una sentenza precisa e ampiamente motivata, che arriva in un momento in cui l’imputato ha espresso dei giudizi generali  sull’Italia a dir poco sconcertanti e inaccettabili, nel tentativo di giustificare la sua condotta di grande industriale mondiale produttore di manufatti in amianto, costati la vita a migliaia di lavoratori e cittadini. Il giudice di Vercelli ha dimostrato che era ampiamente noto e conosciuto anche da Schmidheiny la pericolosità dell’amianto e i suoi effetti e come cio’ sia stato nascosto e taciuto, con un comportamento che dimostra come di fronte al profitto la vita umana passa in secondo piano!

“L’organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS) – ha aggiunto Fulvio Aurora- stima in circa 100.000 persone all’anno le morti nel mondo per esposizione all’amianto. In italia circa 4.000. In dieci anni sono un milionein Italia 40.000, l’equivalente di una intera città!. Siamo nel periodo in cui si celebra la memoria delle stragi naziste di ebrei, nomadi,  omossessuali, oppositori: milioni di morti. Quella dell’amianto è una strage diversa, una strage del lavoro e a causa del lavoro che non puo’ essere dimenticata, nè sottaciuta”.


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