Editoria, Lorusso: «Il lavoro torni al centro dell’agenda politica. La priorità è il contrasto al precariato»

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Partecipando a Bari al convegno ‘Il senso delle parole. Dalle crisi al futuro dell’informazione’, promosso con Slc Cgil, Assostampa e Odg Puglia, il segretario della Fnsi ha ribadito l’impegno del governo al confronto, anche sulla messa in sicurezza dell’Inpgi, e l’esigenza di portare subito all’attenzione del parlamento il tema del recepimento della direttiva europea sul copyright.
«Siamo in attesa che il governo convochi il tavolo sul lavoro con le parti sociali, perché nel settore dell’informazione è cresciuto a dismisura il precariato, un’area molto ampia che va ricondotta nell’alveo del lavoro dipendente. C’è un impegno del governo ad avviare questo tavolo, penso sarà fatto a breve, cosi come a breve partirà il tavolo per la messa in sicurezza dell’Inpgi e su questo c’è un impegno del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte». Lo ha dichiarato il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso, a margine del convegno dal titolo ‘Il senso delle parole. Dalle crisi al futuro dell’informazione’ organizzato a Bari dalla Slc Cgil insieme con l’Ordine dei giornalisti della Puglia, la Fnsi e l’Associazione regionale di Stampa.

«Siamo consapevoli del fatto che il lavoro non si crei per decreto. Serve però ragionare in modo sereno e costruttivo sul lavoro che c’è, ma non viene regolato perché è precario, privo di diritti, di tutele e garanzie. Questo lavoro sottopagato, che riguarda qualche migliaio di giornalisti giovani e meno giovani, deve essere ricondotto nell’alveo del lavoro subordinato: è un passaggio imprescindibile anche per la tenuta del sistema previdenziale», ha evidenziato Lorusso.

«Purtroppo – ha aggiunto – i temi del lavoro in Italia sono scomparsi dall’agenda politica. Occorre invertire la tendenza perché il clima di odio, il razzismo strisciante, la voglia di uomo forte sono il risultato di una politica economica che ha fatto crescere le diseguaglianze a dismisura, impoverito il ceto medio, ridotto la qualità dei servizi pubblici. Bisogna ripartire dal lavoro, dai diritti e dalla lotta alle diseguaglianze e bisogna farlo a livello europeo perché le cosiddette politiche di austerity hanno fatto aumentare la rabbia sociale, dato fiato ai nuovi nazionalismi e in un lasso di tempo neanche troppo lungo rischiano di far crollare la stessa Unione».

Il segretario generale della Fnsi ha parlato anche del mercato dell’informazione. «Non diminuisce la domanda di informazione – ha rilevato – ma viene meno il consumo di informazione sui mezzi tradizionali, a cominciare dalla carta. Un altro tema più volte portato all’attenzione del governo è quello della concorrenza sleale. Esiste una quantità di informazione prodotta da giornalisti che ogni giorno viene immessa gratuitamente nella Rete. La contrazione dei fatturati delle aziende produce riduzione dei posti di lavoro. Occorre portare subito all’attenzione del parlamento il tema del recepimento della direttiva europea sul copyright, perché chi utilizza il lavoro altrui per ricavare profitto deve riconoscere un ritorno economico a chi lo ha realizzato».


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