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“Accogliente, solidale e ricca di qualità”. L’Italia evocata dal presidente Mattarella

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Il messaggio di fine anno del Presidente Mattarella è stato importante e tutt’altro che scontato.
Innanzitutto, ci ha fornito un’indicazione precisa, che vale non solo in sé per sé, bensì pure come criterio interpretativo generale. C’è un’Italia accogliente, solidale e ricca di qualità, di cui spesso non si parla rimanendo non per caso silenziosa. È su questa parte del Paese, costituita in buona parte di giovani, che è doveroso scommettere. Per rispondere a quell’altra parte, intrisa di egoismo, intolleranza, persino odio e comportamenti fascisti o razzisti . Oggi i “cattivi” (ma il Capo dello Stato non ha giustamente neppure voluto nominarli) sono accompagnati dai complici venti dominanti e sovrarappresentati dal sottomesso universo dei media. Per fortuna con eroiche eccezioni.
Le tabelle sulle presenze politiche pubblicate sul sito dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni ribadiscono l’artificiosa supremazia di Matteo Salvini, smisuratamente dilatato ancorché non più né al governo come vice-premier né in maggioranza. Il leader della Lega mantiene da tempo simile primato, che segnala l’umore profondo che connota una parte significativa dell’informazione, intrisa di fake news e di “sovranismo” intollerante. La rete, ha opportunamente sottolineato il Presidente, offre straordinarie opportunità comunicative ma esibisce pure odio, hate speech e fenomeni criminali. E’ importante occuparsene, per far prevalere la faccia positiva del Web. Tuttavia, una vera novità è stato l’accento messo sulla Rai. Il servizio pubblico risponde ai cittadini ed ha l’obbligo della verità. Troppo spesso, invece, le opinioni artefatte prevalgono sulla ricerca e sull’approfondimento.
Che la Rai, ormai immobile anche nelle strategie industriali malgrado la leggina voluta da Renzi nel 2015 che volle farne un’azienda-azienda, faccia tesoro del monito del Quirinale. Tra l’altro, è indifferibile una correzione netta degli indirizzi faziosi di una quota consistente dell’informazione. Sacche di resistenza rimangono, però con fatica e difficoltà crescenti. Insomma, un messaggio tutt’altro che ordinario, che fornisce seri spunti di riflessione al prossimo Sinodo di Assisi, volto proprio a ricostruire un’alternativa nei linguaggi e nei comportamenti. Nella cultura di massa.

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