Una fiaba inossidabile, alla vecchia maniera, che, affidata alle impareggiabili cure di Matteo Garrone, resiste all’usura del tempo e rivive con tutto il suo fascino melanconico.
Una versione fedele, “antica”, quella di Matteo Garrone, del Pinocchio di Carlo Lorenzini, alias Carlo Collodi. Ma anche una fiaba moderna, il cui tema centrale è un viaggio, un viaggio verso la conquista dell’umanità in un mondo in cui i “gatti” e le “volpi” sono sempre più numerosi. Una fiaba immortale, dunque, che resiste all’usura del tempo perché i temi in essa trattati sono connaturati al destino dell’uomo, rappresentati come sono in modo tale da raggiungere anche i cuori e le menti dei bambini. “Il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l’umanità” diceva Benedetto Croce. L’unico vero “picaro” della letteratura italiana, per dirla con Italo Calvino.
La storia è quella conosciuta ai più. Un burattino, ricavato da un pezzo di legno animato, che cammina, corre, parla, mangia. Pinocchio è un buono ma, al contempo, un monello!, un indomito bugiardo, spontaneo ma ingenuo, incline alle cattive compagnie, e per queste ragioni si trova spesso nei guai, dai quali però riesce sempre a cavarsela, grazie anche all’aiuto della Fata dai capelli turchini. Desideroso di diventare un ragazzo in carne ed ossa, promette alla Fata di comportarsi bene, ma, subito dopo, fugge insieme al suo amichetto Lucignolo nel “Paese dei Balocchi”, dove, ben presto, verrà trasformato in un asino. Successivamente, finirà per essere ingoiato dal terribile Pesce-cane, un mostro gigante, al cui interno troverà dapprima il Tonno e poi Geppetto che era stato ingoiato, a sua volta, anni prima. Pinocchio e Geppetto riusciranno poi a fuggire dal ventre del mostro e, alla fine, grazie all’intervento in sogno della Fata, il Pezzo di legno, oramai libero dalle intemperanze, si risveglierà in un ragazzo in carne ed ossa.
Girare finalmente Pinocchio e dirigere Roberto Benigni sono due sogni che si avverano in un solo film. Con il burattino di Collodi ci “inseguiamo” da quando – bambino – disegnavo i miei primi “storyboard”. Poi, negli anni, ho sempre sentito in quella storia qualcosa di familiare. Come se il mondo di Pinocchio fosse penetrato nel mio immaginario, tanto che in molti hanno ritrovato nei miei film tracce delle sue Avventure. Anche con Benigni è stato un “inseguimento” iniziato molto tempo fa: l’ho conosciuto da bambino, grazie a mio padre. Avere finalmente l’opportunità di lavorare insieme è per me un’occasione straordinaria: Pinocchio sarà un film per tutta la famiglia, grandi e piccoli, e nessuno come Roberto – che ha divertito e commosso milioni di spettatori in tutto il mondo – riesce a emozionare il pubblico di ogni età. Lo ringrazio per la fiducia che mi ha dimostrato accettando di condividere con me questa nuova, spericolata avventura, ha detto Matteo Garrone nel corso di un’intervista.
Un gran bel film, in cui la presenza di Roberto Benigni, alias Geppetto, è addirittura commovente: Roberto è Geppetto! Ad affiancarlo, un delizioso Pinocchio, il giovanissimo Federico Lelapi, ed un cast di eccezione: Gigi Proietti, Mangiafuoco, Rocco Papaleo, il Gatto, Massimo Ceccherini, la Volpe, Marine Vacth, la Fata, Maria Pia Timo, la Lumaca, per citarne solo alcuni. Molto belli e commoventi i dialoghi tra Geppetto e Pinocchio, che ci hanno riportato alla mente quelli tra Guido e Giosuè Orefice de La Vita è bella.
Un film da non perdere. E, per coloro, i fortunati, che hanno visto scorrere sullo schermo di una TV in bianco e nero, nel lontano ’72, lo sceneggiato televisivo, a puntate, ” Le avventure di Pinocchio”, di Luigi Comencini, con un indimenticato Nino Manfredi nel ruolo di Mastro Geppetto e di Gina Lollobrigida nel ruolo della Fata dai capelli turchini, un emozione in più. Non era facile, ma Garrone ce l’ha fatta!
Una menzione speciale a Mark Coulier, britannico, grande esperto del trucco protesico, già vincitore di due premi oscar con Grand Budapest Hotel e The Iron Lady, il quale, con il suo make-up, secondo Garrone: “.. è riuscito a restituire la magia e insieme il realismo delle creature immaginate da Collodi, sorprendendoci e trasportandoci in una atmosfera fiabesca”.
Prodotto da Archimede, Rai Cinema, Jeremy Thomas, in associazione con Hanway Films, Le Pacte, il film è distribuito da 01 Distribution e sarà nelle sale dal prossimo 19 dicembre.