La morte di Piero Terraciana è un dolore profondo. Sia per la sua opera di testimonianza pubblica, sia perché ho avuto l’onore di conoscerlo.
Andare nelle scuole a parlare della sua esperienza ad Auschwitz era per lui molto doloroso. “Ogni volta che inizio a raccontare – mi disse – è come se rientrassi là dentro, con il freddo, la fame, l’odore di morte e il perenne lamento di qualcuno. Ma devo dire tutto nelle scuole, a costo di scuoiarmi vivo, perché solo se i ragazzi si emozionano, ricordano”.
Caro Piero, hai fatto della tua vita un dono di verità.
Non ti sentire più in colpa per essere sopravvissuto: hai sparso il buon seme della riflessione.
Ha dato buoni frutti. E noi li custodiremo.
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