La destra: i soliti insulti. Il Pd e Italia Viva ringraziano il premier. Il M5S ancora ambiguo
Di Pino Salerno
Sono due le date sotto i riflettori dopo l’informativa di oggi, a Camera e Senato, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Mes. Essendo una informativa, il Parlamento non si è espresso con un voto. Voto che, invece, ci sarà esattamente tra otto giorni: sono infatti previste per martedì 10 dicembre le comunicazioni del premier nell’Aula del Senato in vista del Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre. In quell’occasione il Senato sarà chiamato a votare le risoluzioni che i diversi gruppi presenteranno. Il voto si ripeterà l’indomani, mercoledì 11 dicembre, quando Conte svolgerà l’informativa alla Camera e i vari gruppi potranno presentare le proprie risoluzioni.
Come il 20 agosto, la sfida è tra Conte e Salvini. E come il 20 agosto, la spunta il premier
“Se le accuse contro di me non avessero fondamento avremo la prova che chi ora è all’opposizione sta dando prova di scarsa cultura delle regole, di mancanza di rispetto delle istituzioni. Saremo di fronte a un comportamento irresponsabile, indice della forma più grave di spregiudicatezza”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferisce in Parlamento sul Mes e respinge al mittente “l’accusa gravissima” di alto tradimento. Il mittente è il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona – aveva detto il leader del Carroccio nelle scorse settimane -. Se fosse andata così, saremmo di fronte ad alto tradimento. E, in pace come in guerra, è un reato punibile con la galera”. E Conte si rivolge proprio a Salvini quando ricorda che “nel Consiglio dei ministri del 27 febbraio 2019 è stata presentata e illustrata nel dettaglio la ‘Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, relativa all’anno 2018’ in cui si parlava della trattativa condotta anche del Mes”: in quell’occasione “nessuno dei ministri presenti, compresi quelli della Lega, ha mosso obiezioni sul punto e, in particolare, sulla relazione da presentare alle Camere”. Il leader del Carroccio risponde durante la replica dell’informativa al Senato: “Sui banchi del governo c’è qualcuno che mente”, sottolinea Salvini annunciando manifestazioni nelle piazze di tutta Italia sabato e domenica. “Spiegheremo che cos’è il Mes e raccoglieremo firme per fermare un trattato che svende il futuro dei nostri figli”, prosegue Salvini rivolgendosi direttamente a Conte alla fine del suo intervento. “Si vergogni”, afferma dopo aver citato Confucio (“L’uomo superiore è calmo senza essere arrogante, l’uomo da poco è arrogante senza essere calmo”). E si scatena la bagarre in aula a Palazzo Madama. Matteo Salvini chiude il suo intervento dicendo “vergogna” all’indirizzo del premier Giuseppe Conte e interviene la presidente del Senato. “Nessuno in quest’aula e nemmeno lei senatore Salvini- dice Maria Elisabetta Casellati – può dire al presidente del Consiglio ‘Si vergogni’, perché non è francamente un’espressione da usare qui. Non siamo allo stadio, non voglio applausi da parte di nessuno, non ci sono tifoserie. Io credo che si debba avere rispetto per le istituzioni. Per esprimere un dissenso non c’è un bisogno di offendere. Quest’aula richiede rispetto da parte di tutti e per le opinioni di tutti”.
La sintesi dell’informativa di Conte, prima alla Camera e poi al Senato. “Molta strada da percorrere”
“La valutazione del Governo con riguardo alle riforme in discussione al prossimo Eurogruppo, fissato per il 4 dicembre, non può prescindere dalla consapevolezza che ci sia ancora molta strada da percorrere in questa direzione e che la logica del pacchetto sia la modalità migliore per procedere oltre, con riguardo al completamento del Mes, allo strumento di bilancio per la competitività e alla convergenza e definizione della roadmap sull’Unione bancaria” ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un passaggio della sua informativa alla Camera sul Mes. “Per quanto mi riguarda – ha sottolineato Conte – tornerò a ragguagliarvi sullo stato del negoziato tra qualche giorno, il prossimo 11 dicembre, in occasione delle comunicazioni che renderò in vista del prossimo Consiglio europeo. In prospettiva, appare necessario pervenire a una più piena integrazione dei mercati finanziari europei, che a tutt’oggi presentano una frammentazione che incide negativamente sull’allocazione efficiente delle risorse, sulla crescita, sullo sviluppo sociale, frenando la riduzione degli squilibri fra Paesi. Elemento chiave per completare questa integrazione è la creazione di un safe asset per i paesi dell’Unione monetaria: essenziale come tasso di riferimento per la conduzione della politica monetaria, come strumento finanziario per favorire la diversificazione dei portafogli bancari, nonché quale elemento di stabilità complessiva dell’Unione monetaria europea di fronte al rischio di shock. Questi sono i paletti su cui l’Italia può e deve trattare, questo è l’orizzonte di lungo periodo che deve guidare i nostri passi”… Continua su jobsnews