Nessun limite all’utilizzo del contante, maggiori difficoltà per il sequestro dei beni e la mancanza del reato di associazione mafiosa: la Germania per la criminalità organizzata è vista come un luogo sicuro, dove fa affari ormai da più di trent’anni. Il libro “Le mafie sulle macerie del muro di Berlino” scritto dalle giornaliste Sabrina Pignedoli e Ambra Montanari, edito da Diarkos (copertina in allegato), ripercorre l’insediamento delle mafie in terra tedesca, dalla caduta del muro di Berlino a oggi. Con la prefazione del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra.
Montagne di soldi del traffico della droga vengono riciclati nell’economia legale, facendo concorrenza sleale alle aziende pulite. Denaro che serve a corrompere e alterare le elezioni. Non stiamo parlando dell’Italia, ma della Germania, dove le mafie fanno affari in silenzio, contando non solo su complicità di professionisti e amministratori, ma anche su ignoranza e sottovalutazione del fenomeno, visto come fenomeno folkloristico. “L’idea è che le mafie siano una questione fra italiani, che non riguarda direttamente i tedeschi anche se le organizzazioni criminali sono ormai presenti sul territorio tedesco da oltre un trentennio”, spiegano le autrici Ambra Montanari e Sabrina Pignedoli.
Le mafie sulle macerie del muro di Berlino tratta in maniera storica-operativa la questione delle mafie in Germania ed è il primo libro a ricostruire il legame tra la fine della Cortina di Ferro e il radicamento delle mafie in terra tedesca. Nella pagine sono approfondite alcune questioni rimaste marginali o inedite, come il testimone tedesco della strage di Duisburg che fece arrestare uno dei responsabili, o il viaggio in Germania di Paolo Borsellino in quell’intervallo di 57 giorni che separano la sua morte da quella di Falcone, fino a dettagli sulla morte del giudice Rosario Livatino. Sono riportati inoltre degli interessi che legano il super latitante Matteo Messina Denaro con personaggi che operano in Germania e hanno legami con la massoneria tedesca.
Il libro prende avvio dalla caduta del muro di Berlino, quando la Germania unita si trova a far fronte alla privatizzazione della ex Ddr. Sedicenti imprenditori arrivavano con valigette piene di soldi davanti a impiegati statali che non sanno nemmeno cosa vuol dire “mafia”. Così le organizzazioni criminali italiane si sono comprate parte delle Germania dell’Est.
Un viaggio di trent’anni, che viene ricostruito grazie alle carte degli archivi della Treuhand, agenzia fiduciaria preposta alla privatizzazione dell’ex Ddr, agli atti giudiziari, alle testimonianze di pentiti, magistrati e inquirenti sia italiani, sia tedeschi.
Il libro nasce da un’inchiesta, già pubblicata sull’Espresso.it, realizzata con il sostegno di Journalismfund.eu che promuove progetti di giornalismo investigativo cross border.
Sabrina Pignedoli, giornalista professionista da dieci anni, si è occupata delle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord su cui ha scritto il libro Operazione Aemilia, vincitore dell’Aquila d’oro al Premio Estense per il giornalismo investigativo. È stata consulente della Commissione parlamentare antimafia, attualmente è europarlamentare e si occupa di temi legati alla giustizia.
Ambra Montanari, fotogiornalista freelance con base a Berlino, collabora per testate internazionali e italiane. Ha lavorato nei Balcani occupandosi dei minori non accompagnati tra i migranti in Bulgaria e traffico di richiedenti asilo. Si è occupata della crisi umanitaria dei Rohingya e della libertà di stampa in Myanmar e Thailandia.