L’anti-Faust della mediocrità. ‘Amadeus’ di Peter Shaffer al Teatro Quirino di Roma

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La più grande frustrazione per un artista è di non essere un genio e di rimanere per sempre nel limbo della mediocrità. È questo il movente di Amadeus di Peter Shaffer, che mescola finzione e fatti storici, per raccontare gli ultimi anni del genio immortale, Wolfgang Amadeus Mozart, vittima della feroce gelosia del compositore italiano Antonio Salieri.

La vicenda si svolge a Vienna in una notte di novembre del 1823. Mozart è morto già da trentadue anni, nel 1791. Salieri, ormai vecchio, chiuso nella sua stanza, su una sedia a rotelle, delirante invoca il nome di Mozart, chiedendogli pietà e perdono, perché afferma di essere stato il suo assassino. Attraverso continui flashback, con salti temporali e di età, Salieri (Geppy Gleijeses), come un’ultima confessione davanti a Dio, o una pubblica seduta psicanalitica, rievoca e ripercorre i fatti dall’inizio, fin dal 1781 quando, già prolifico compositore alla corte degli Asburgo, incontra il suo rivale eterno, il Prescelto, Amadeus (Lorenzo Gleijeses).

La regia del maestro russo Andrej Končalovskij è molto lineare, senza eccessi e ‘sbavature’ contemporanee, aderendo alle indicazioni testuali di Peter Shaffer, che suggeriscono di rispettare le atmosfere dell’età del Rococò; e affida soprattutto all’interpretazione degli attori il suo valore performativo.

Le diverse situazioni del dramma, che richiederebbero svariate scenografie, sono risolte da Roberto Crea realizzando una scatola aperta con un fondale e laterali di legno ornati, enormi, possenti, impreziositi da rosoni/stemmi imperiali asburgici dorati, e con varie aperture, dove appaiono sagome di figure mascherate. Essenziali elementi scenici, sempre dell’epoca del Settecento – un tavolo, un fortepiano, delle sedie ecc. –, e un gioco di luci sapienti (a volte quasi lievi, con una sola candela accesa), trasformano lo spazio scenico nel salotto di Salieri, nelle stanze di ricevimento del Palazzo di Schönbrunn, nella biblioteca Waldstädten, nei vari teatri d’opera, nel Prater, o nell’ultimo appartamento di Mozart. Sontuosi i costumi e gli accessori annessi (parrucche, copricapi ecc.), secondo la moda del tempo.

Testimoni costanti del racconto sono i Venticelli (Elisabetta Mirra, Agostino Pannone e Dario Vandelli) che, parlando rapidamente e fungendo da coro o da ‘social network’, ci riportano di continuo i fatti, le dicerie e i pettegolezzi. Con i loro movimenti slanciati e ben coreografati, integrano anche la lacuna della Musica protagonista, accennata da suoni mimati provenienti da un fortepiano o relegati al playback di arie d’operacome quella da Il Ratto dal Serraglio.

Salieri è un anti-Faust, che vende la sua anima, non a Mefistofele, ma a Dio, con il quale fa un patto: «Signore, fammi diventare compositore! Concedimi tutta la fama… In cambio, vivrò immerso nella virtù. Sarò casto… e sarò il Tuo servo per tutta la vita!». Ma quando si trova defraudato da un ragazzetto insignificante, burlone, con una voce stridula e una risatina infantile, e per di più sprezzante, presuntuoso, dissoluto, immorale, vizioso, Ama…deus!, che Dio ha scelto come sua Creatura prediletta, per immortalare l’arte assoluta della Musica e senza meditare un minimo sforzo, Salieri si sente vuoto ‘come Adamo si sentì nudo’, si sente tradito da quel Dio ingiusto e decide così di dichiarargli guerra, iniziando una battaglia all’ultimo sangue per eliminare la sua Creatura, Mozart.

La lotta più ardua ricade di riflesso sull’interprete di Salieri, che deve confrontarsi con dei mostri sacri – come Paul Scofield, Ian Mckellen (nelle prime storiche edizioni teatrali: 1979, 1980) o F. Murray Abraham (nel film di Miloš Forman, 1984) –, e affrontare un ruolo multiforme, verboso, non certo facile, soprattutto perché impone di rappresentare/essere nell’immediato giovane/vecchio, sano/malato, buono/cattivo, sincero/falso ecc. Geppy Gleijeses riesce con grande consapevolezza a far passare la ‘dualità’ del personaggio, senza ostentare la perfidia dello Jago shakespeariano, ma evidenziando, con il sorriso e la simpatia che gli sono connaturati, la parte ‘buona’ di Salieri.

Amadeus, interpretato con verità e bravura da Lorenzo Gleijeses, è restituito puntando soprattutto sull’agilità fisica, eccedendo a volte con movenze, vezzi e pose tipiche della Commedia dell’Arte. Rimasto senza il padre Leopold, senza soldi, abbandonato dalla moglie Costanze (Roberta Lucca) e dalla sua Musa Euterpe, il Prediletto da Dio, ritorna al cielo, assistito beffardamente in fin di vita, solo da colui che gli ha preparato il suo giaciglio di morte, Salieri, al quale detta le ultime note struggenti e immortali di quel Requiem che ci assolve tutti dalla mediocrità umana.

SCHEDA TECNICA

Titolo originale

Amadeus

Autore

Peter Shaffer

Lingua originale

Inglese

Traduzione italiana

Masolino D’Amico

Genere

Dramma

Composto nel

1978

Prima rappresentazione assoluta

2 novembre 1979

Royal National Theatre, Londra

Prima rappresentazione mondiale

dell’edizione corrente

19 novembre 2019

Teatro Quirino, Roma

Durata dello spettacolo

2 ore senza intervallo

Regia

Andrej Končalovskij

Scenografo realizzatore

Roberto Crea

Costumi

Luigi Perego

Movimenti coreografici

Ramune Chodorkaite

Artigiano della luce

Luigi Ascione

Elaborazione musiche

Matteo D’Amico

Prodotto da

in coproduzione con

con il contributo della

Gitiesse Artisti Riuniti

Teatro Nazionale della Toscana

Regione Lazio

PERSONAGGI E INTERPRETI

Antonio Salieri

Geppy Gleijeses

Wolfgang Amadeus Mozart

Lorenzo Gleijeses

Costanze Weber, moglie di Mozart

Roberta Lucca

Giuseppe II, Imperatore d’Asburgo-Lorena

Giulio Farnese

Conte Johann Kilian von Strack,

gentiluomo della Camera Imperiale

Giuseppe Bisogno
    

Conte Franz Orsini-Rosenberg,

Direttore dell’Opera Imperiale

Gianluca Ferrato

Barone Gottfried van Swieten,

Prefetto della Biblioteca Imperiale

Anita Pititto

Katherina Cavalieri,

giovane soprano allieva di Salieri (che non parla)

Elisabetta Mirra

Kappelmeister Giuseppe Bonno (che non parla)

Brunella De Feudis

Valletto/Cuoco di Salieri (che non parla)

Brunella De Feudis

Venticelli, Cittadini di Vienna

Elisabetta MirraAgostino Pannone,

Dario Vandelli

TOURNÉE 2019-2020

19 novembre – 1 dicembre

ROMA

Teatro Quirino

3-5 dicembre

SAVONA

Teatro Chiabrera

10-15 dicembre

FIRENZE

Teatro Della Pergola

15-19 gennaio

BARI

Teatro Piccinni

29 gennaio – 9 febbraio

NAPOLI

Teatro Diana


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