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Intercettazioni: Vita: “giusto rinvio per apportare modifiche a legge Orlando”

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“Un rinvio volto ad apportare delle modifiche alla legge Orlando è la cosa giusta: un testo così delicato non può essere operativo con il rischio che diventi uno strumento censorio. È bene che il Pd sia disponibile”. A dirlo all’Adnkronos è Vincenzo Vita, già senatore piddino e sottosegretario al ministero delle Comunicazioni, che aveva preso parte ai comitati del No bavaglio sulla libertà di stampa.

“E’ il quarto rinvio -ricorda Vita- il decreto legislativo 29/12/2017 n. 216 sulle intercettazioni è stato, infatti, rinviato una prima volta nel luglio del 2018, la seconda con la legge di Bilancio sempre del 2018, l’ultima nel giugno scorso. Ora ci sarà un ulteriore scavalcamento dei termini precedentemente fissati al 31 dicembre. Questo tira e molla è dovuto ai rapporti complessi tra Pd e 5Stelle sull’intero pacchetto Giustizia, ma pure all’annosa difficoltà a legiferare su alcuni nodi non facili”.

“Senza lo strumento fondamentale delle intercettazioni -prosegue Vita- da utilizzare con rigore e rispetto di coloro che non c’entrano con le inchieste, non conosceremmo pressoché nulla dei processi. Questi ultimi potrebbero procedere per anni senza che siano noti i comportamenti reali di imputati spesso potenti. Mettere limiti ad un importante procedimento investigativo e condizionare il ruolo dei mezzi di informazione sono le eterne tentazioni di coloro che hanno il timore della verità nella sua autorappresentazione. Sono forse migliori i mezzi ‘arcaici’ di controllo poliziesco, come i pedinamenti e l’utilizzo massivo di confidenti della porta accanto? Quanti errori sono stati commessi per la loro grossolanità? La realtà è spesso brutta, ma non conoscerla è peggio”.


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