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Un mercoledi da ricordare con Trump che entrerà nei libri di Storia come il terzo presidente messo in stato di accusa dalla Camera. Gli Stati Uniti sono un paese spaccato come non mai e il voto di ieri a favore dell’impeachment per Trump è un segnale politico della dura battaglia in atto tra democratici e repubblicani. Due gli articoli votati:Abuso di potere con 230 voti a favore e 197 contrari; ostruzione del congresso con 229 si e 188 no.È la terza volta nella storia americana che un presidente viene messo sotto accusa,ma in questo caso il risultato è scontato. Al Senato Trump ne uscirà vittorioso perché la maggioranza è repubblicana e serve un voto di almeno i due terzi dei suoi componenti per mettere in stato di accusa un presidente.È molto difficile che possa accadere. I repubblicani appaiono compatti al fianco di Trump e il processo di impeachment avviato alla Camera dalla speaker Nancy Pelosi li ha ulteriormente ricompattati a un anno dalle elezioni per la Casa Bianca. Del resto lo stesso speaker del Senato Mitch Mc Connell ha annunciato che collaborerà con il team di difesa del presidente.La vicenda è quella dell’Ucrainagate: Trump avrebbe fatto pressioni,durante una telefonata con il neo presidente di Kiev,per fare indagare il suo rivale nella corsa alla Casa Bianca – l’ex Vice Presidente Joe Biden che sarebbe stato interessato a proteggere il figlio,manager in un’azienda ucraina coinvolta in un’inchiesta giudiziaria di tangenti. Per ottenere l’inchiesta su Biden Trump avrebbe congelato aiuti militari per 400 milioni di dollari all’Ucraina. Un ricatto del qualensi è saputo grazie alle rivelazioni di un agente anonimo della Cia che era in ascolto della telefonata imbarazzante di Trump.Alla Camera sono state dieci ore di scontro parlamentare violento con i repubblicani che hanno accusato i democratici di avere impedito a Trump di difendersi e i democratici che hanno accusato i repubblicani di sostenere un presidente corrotto e che sta danneggiando il paese.”La nostra democrazia è a rischio” ha detto il parlamentare californiano Adam Schitt a capo del Comitato di Intelligence che ha guidato l’inchiesta sull’impeachment. E mentre lo scontro procedeva in aula Trump dalla Casa Bianca ha lanciato tweets in sua difesa puntando il dito contro Nancy Pelosi alla quale ha anche scritto una dura lettera di sette pagine, accusandola di aver indebolito l’importanza del processo di impeachment”, perché l’ha sprecato proprio con lui. Secondo Trump, tra cento anni, le persone ripenseranno a questo momento e capiranno che è stata lui la vera vittima. Ha definito “atroci bugie della sinistra radicale le accuse nei suoi confronti. È un assalto all’America e al partito repubblicano. “ Anche se dal Senato arriverà l’assoluzione per Trump è senza dubbio una macchia che resterà nella storia della sua presidenza- scrive il New York Times-che non si può affrontare “con una raffica di tweets o con slogan da comizio lanciati ai propri supporters festanti. “ Sono stati tre anni di presidenza Trump tormentati da scandali e inchieste giudiziarie: dal Russiagate sulle interferenze russe nella campagna elettorale del 2016 con i sospetti di un coinvolgimento dei responsabili dello staff dell’allora candidato Trump;alle accuse di evasione fiscale con le dichiarazioni dei redditi mai presentate dal miliardario; alle attività illegali della sua fondazione sino al pagamento di una pornostar che lo accusava di una relazione extraconiugale. Una presidenza divisiva con gli americani che all’inizio del processo di impeachment,partito a settembre,apparivano per lo più scettici mentre ora sono equamente spaccati 50/50 secondo un sondaggio Washington post Abcnews.
L’appuntamento,per la prossima puntata è a gennaio con il processo che si aprirà al Senato. Il 2020 sarà un anno decisivo per Trump: si intensificherà la campagna elettorale per la Casa Bianca con le elezioni di novembre e i democratici che ancora non hanno un candidato così forte da contrapporre all’ “impeached Trump”.