L’11 dicembre di un anno fa veniva ucciso in un attentato a Strasburgo, insieme ad altre 4 persone, il giovane giornalista Antonio Megalizzi
“Inseguo le mie passioni: il giornalismo e l’Europa. Vorrei che i giovani come me lo capissero. Mai come oggi un’Europa unita è cruciale e mai come oggi siamo a un passo dal distruggerla” – scriveva così Antonio qualche giorno prima della sua uccisione.
Antonio era un giovane uomo che inseguiva le sue passioni, e lavorava per le sue idee. Un giovane uomo, innamorato dell’Europa e del giornalismo.
A distanza di un anno le sue parole sono ancora più attuali di allora, oggi che le rileggiamo anche alla luce di una recente elezione del nuovo Parlamento Europeo, dell’insediamento di una nuova Commissione, e dopo che un primo assalto del fronte sovranista è stato respinto. Le parole di Megalizzi ci aiutano a riflettere anche sul senso politico che dobbiamo dare a questa nostra Europa.
Solo un’Europa unita composta da stati federati tra di sé, che cedono parte della loro sovranità a una politica comune, potrà contribuire alla salvezza del nostro continente. Questo era il sogno di Antonio; è anche per noi, che siamo europei e nel contempo anche italiani, l’unica strada che possa garantire sviluppo, pace, e un futuro per i nostri giovani.
E qualche luce di speranza, si inizia a intravedere; una luce molto al femminile.
In questi ultimi mesi stanno emergendo ai vertici del potere in tanti paesi europei e nelle istituzioni della Unione, figure di donne che fanno ben sperare in una nuova stagione politica con minori conflittualità, più attenzione nella lotta alle diseguaglianze sociali, e un impegno anche sui temi ambientali.
Una novità che non viene solo dalla nuova Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e dalla responsabile della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, ma anche dall’intero Parlamento europeo che in questa nuova legislatura ha la più alta presenza femminile di sempre. Infatti le donne rappresentano oggi il 40 per cento degli eurodeputati.
Poi stanno emergendo in diversi stati europei sempre più donne al potere, in paesi anche molto diversi tra di sé.
L’ultima in ordine di tempo è il nuovo primo ministro della Finlandia Sanna Marin, 34 anni, membro del Partito socialdemocratico che è anche la più giovane prima ministra del mondo… Continua su liberainformazione