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Il caso dell’intervista ad Assad

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C’è un giornale che sembrerebbe avere molto cara la voce di Assad: è La Repubblica. La Repubblica.it nei giorni scorsi infatti ha pubblicato un articolo sulla “verità della strage chimica di Douma”, (titolo poi modificato) nel quale sosteneva che una fonte interna all’autorità dell’ONU sulle armi chimiche aveva contestato il rapporto sulla strage di Douma, asserendo che alcuni punti erano stati deformati a svantaggio di Assad, o forse soprattutto della verità. Grave, certamente, non fosse che quelle contestazioni erano relative al rapporto preliminare e in massima parte sono state recepite nella stesura del rapporto finale, fatto di cui l’articolo de La Repubblica non faceva cenno. Ora La Repubblica, dopo aver sollevato il caso della mancata messa in onda di un’intervista ad Assad da parte di Rai definendola una scoop in sé,  riporta sulla sua homepage domenicale di Repubblica.it  la polemica tra Rai e Presidenza della Repubblica Siriana. Ma non ricorda che il comunicato siriano parla di un accordo raggiunto per la trasmissione sulla Rai e sulla TV siriana di detta intervista. Ora, riflettiamoci un attimo: potrebbe la Rai trasmettere un’intervista al dittatore coreano sulla quale si conviene che essa stessa andrà in onda sulla tv coreana? E’ immaginabile un accordo del genere? E difendibile una cosa così? Non a caso la presidenza siriana obietta che in Italia c’è la libertà di informazione, cosa che da loro -aggiungiamo noi- notoriamente non c’è. E si può pensare che una grande tv pubblica di un paese dove c’è la libertà d’informazione mandi in onda un’intervista con un dittatore che quel dittatore medesimo si impegna a far trasmettere dalla sua tv?


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