Fortunatamente l’ONU, ad inizio del nuovo millennio, ha pensato bene di non relegare ad un lontano affascinante passato la madre dei saperi, della civiltà e delle tecnologie occidentali, ossia la Filosofia.
Infatti, secondo il grande studioso Giovanni Reale, la nostra corrente civiltà è nata, si è sviluppata ed evoluta a partire dall’antica Grecia e precisamente dai
suoi pensatori, ricercatori, sperimentatori, insegnanti e divulgatori che vennero identificati con l’appellativo di filosofi, ovvero “studiosi della Conoscenza” – nel senso più profondo e totale a cui si possa arrivare.
Basti pensare al Maestro “errante” Socrate o al suo allievo Platone che istituì la prima scuola organizzata dell’ovest o ad Euclide, al quale Albert Einstein attribuì la paternità dell ‘origine del ‘metodo scientifico’ .
Ora se tutto ciò sono fatti, ci si potrebbe preoccupare non poco se un ragazzo diplomato ti rispondesse che costoro sono figure storiche e che ora siamo negli anni duemila, il tutto nel mentre si sollazza con uno smartphone di ultima uscita ….
Allora, quando nel 2002 l’ UNESCO proclamò Giornata Mondiale della Filosofia ogni terzo giovedì dell’anno, alcuni poterono tirare un grande sospiro di sollievo ed altri si diedero attivamente da fare nel promuovere l’attività filosofica a tutti i livelli.
L’ Agenzia delle Nazioni Unite, infatti , brillantemente, fissò tra gli obiettivi da perseguire : “diffondere l’analisi filosofica nella ricerca e negli studi …. per poter rispondere nel modo più efficace possibile alle sfide che deve affrontare l’umanità…”.
Molti individui e gruppi in tutto il mondo, sono proprio ora, in questo istante, impegnati in iniziative volte a rivitalizzare e stimolare l’indagine filosofica, basti pensare alle scuole o alle associazioni di promozione sociale e ai vari convegni o premi letterari.
In Italia, tra i vari e molteplici sforzi presenti, volti a coltivare un esame filosofico verso l’esistenza, la vita ed il vivere, troviamo l’interessante Premio nazionale di Filosofia intitolato ‘Alla ricerca dell’ anima ‘, portato avanti dall’ associazione ‘Amici di Ron’ e che quest’anno lodevolmente marca il suo quarto incontro.
Il tema affrontato dai partecipanti nel 2018 fu ” il bello”, visto come il lato positivo della dicotomia in cui l’opposto che la compone è appunto “il brutto”.
Come potrebbe essere una cosa bella? e quindi, come potrebbe non essere bella una cosa?
Ma anche, come potrebbe essere una cosa brutta? e invece, come potrebbe non essere brutta una cosa?
Una cosa che mi affascino’, fu quando lessi, con grande meraviglia, che il nobel Paul Dirac (” la religione è come l’oppio” ) delle formule matematiche, quelle che prediligeva erano le più estetiche!
Cioè, come se il grande rigore analitico veniva fortemente attratto, trasbordava in qualche modo, verso una banda superiore caratterizzata prevalentemente da lunghezze d’ onda estetiche:
questo non è incredibile per un matematico materialista? Il fisico inglese in realtà, da noto ateo integralista, mezzo secolo dopo, arrivò ad affermare che la blind chance (il fatto che la natura sia nata “per puro caso”, evolvendosi da lì in avanti) può essere che di fatto abbia veramente quasi nessuna effettiva possibilità che possa mai avverarsi in linea generale, data la natura, caratteristiche e proprietà delle stesse leggi fisiche così come esistono e sono riscontrate . Qualche anno prima in un articolo scrisse: “Sembra essere una delle caratteristiche fondamentali della natura, che le leggi fisiche basilari, sono descritte in termini di una teoria matematica di grande bellezza e potenza, …. uno forse potrebbe descrivere la situazione dicendo che Dio è un matematico di livello molto alto e che LUI ha usato matematica molto avanzata nel costruire l’universo “.
E allora, la bellezza è materiale o è immateriale?
In ogni caso, “il bello” può essere accostato alla Verità?
E tutto ciò, può essere di competenza della Filosofia?
Per rispondere a queste domande i numerosi candidati presentarono un loro saggio valutato da una commissione di esperti formata da filosofi e giornalisti, che hanno selezionato i lavori ritenuti migliori per poi essere pubblicati
in occasione della kermesse 2019 di ieri primo dicembre, a Modena, capitale italiana del festival della filosofia e precisamente all’interno dello stimato Centro Culturale Alberione, con la presenza del padrone di casa don Mimmo Aquino, Segretario generale – per inciso don Giacomo Alberione, fondatore della Società San Paolo, dei Paolini, ricordato dai più con grande affetto e ammirazione e beatificato nel 2003, fu autentico precursore, agli inizi del secolo scorso, della necessità e della metodologia di arricchimento culturale e spirituale ad ampio raggio, dando vita alle famose Edizioni Paoline.
Alla suddetta raccolta antologica è stato dato in modo azzeccato il titolo ‘Dove abita il bello?’ ed è stata presentata ufficialmente alla platea da Claudio Edoardo Elisei, che di volta in volta durante l’interessante pomeriggio ha introdotto autorevoli ospiti, come monsignor Busi della Diocesi di Piacenza – Bobbio, che ha regalato ai presenti una recita del monologo filosofico sulla bellezza ‘ L’ Ippia maggiore ‘, portando anche in omaggio per l’ occasione un ‘bordone della sapienza ‘ o come il presidente della comunità afghana in Italia, Kaihan Mashriqwal, che ha consegnato all’ Associazione un riconoscimento per il filosofo americano L. Ron Hubbard, a cui questa iniziativa è dedicata e trae ispirazione :
affermando con una targa, il suo prezioso contributo nel favorire un movimento internazionale a difesa dei diritti umani.
Quindi, persino la (ius)risprudentia sembra essersi ben amalgamata nella tessitura dell’assortito mosaico , così infatti suggerisce ancora il cassazionista Enrico del Core, illuminando gli appassionati su come gli ordinamenti, in genere, sono caratterizzati da un “allineamento armonioso”…
Non poteva di certo essere assente l’arte della musica, che ha vibrato le corde dell’emozione con alcuni ‘notturni’ di Chopin della pianista Marina Giorgia Begajoli mentre il cantautore Giulio Nicolosi, presidente anche di ‘Call to Arts’, ha dato voce a “Tra noi e il mare” e “Noi siamo amore”.
Concludendo con una semplice occhiata al teatro globale del mondo e ritrovandosi strattonati in una specie di spirale discendente sociale, per chi deride ciecamente certi sforzi , non varrebbe la pena indugiare con loro, se davanti a noi, i saldi puntelli dell’investigazione filosofica, potrebbero aprire quei cancelli che lascerebbero intravedere nuovi e migliori orizzonti e ridar vita ad antiche e intime speranze : è qui che sembrano incoraggianti , le parole dell’ influente sapiente ringraziato : ” La parte principale del processo dell’ apprendimento consiste nell’ispezionare i dati disponibili, distinguere il vero dal falso, l’importante dal non importante e così facendo arrivare a quelle conclusioni che uno fa e che può applicare… Ma, a dire il vero, una persona non sa mai se è sapiente o meno in quella cosa, fino a quando non vede i risultati nel mentre sta cercando di applicare il suo sapere “.