E’ in arrivo nelle sale italiane un’ elegante commedia, toccante e drammatica, tratta dal best seller di Maria Semple del 2012: “Were’d you go, Bernadette?”, diretta dal bravissimo, e pluripremiato, regista Richard Stuart Linklater, con una straordinaria Cate Blanchett nel ruolo di Bernadette. Ad affiancarli, un cast di tutto rilievo: Billy Crudup (Elgie, il marito di Bernadette), Kristen Wiig (Audrey, la vicina di casa), Judy Greer (Dr.ssa Kurtz), Emma Nelson (la figlia Bee).
E’ la storia di Bernadette Fox, una sicura promessa dell’architettura moderna, epigono di una scuola di architetti tra i più influenti del XX secolo come Frank Lloyd Wright, Le Corbusier e van der Rohe, che, all’apice della propria vita creativa, decide di fuggire dal palcoscenico di Los Angeles per ritirarsi, insieme al marito Elgie, genio dell’informatica (lavora nella sede centrale della Microsoft di Redmond) e alla giovane figlia tredicenne Bee, alter ego della madre, nella piovosissima e oscura Seattle. Ad accompagnarla nella sua vita quotidiana saranno i suoi inseparabili occhiali da sole scuri, alla Anna Wintour, indossati come una corazza a difesa delle proprie fragilità e insicurezze rispetto al mondo che la circonda che non riconosce più e che oramai rifiuta.
Ma ecco che un giorno, di fronte alla richiesta di Bee di fare un viaggio con i genitori in Antartide, attirata dalle quattro specie di pinguini che ne popolano la banchisa, le ansie e le paure di Bernadette aumentano in maniera esponenziale, al punto da indurla ad una scusa per rinunciarvi dopo aver cercato di ottenere, inutilmente, un potente farmaco che potesse aiutarla a controllare le sue paure e consentirle di accettare la sfida alle sue paure postale dalla vacanza. Ansie e timori che si trasformeranno ben presto in panico puro, allorché, posta di fronte alla possibilità concreta di essere ricoverata in una struttura psichiatrica per via dei suoi comportamenti, ai limiti della psicosi, decide di fuggire e di intraprendere da sola quel viaggio a cui voleva rinunciare.
A questo punto, Bee, anima gemella di Bernadette, convince Elgie ad andare alla ricerca della madre che si suppone sia partita da sola per quel viaggio che la famiglia avrebbe dovuto fare insieme. Un viaggio verso l’emisfero australe, il continente più freddo e inospitale della Terra, che, alla fine, forse, consentirà loro di riscoprirsi e di riunirsi.
Un gran bel film – straordinari gli ultimi minuti ambientati sulla banchisa polare – che vuol essere una seria riflessione sull’ impossibilità di sfuggire a noi stessi, al nostro passato (che prima o poi torna a bussare alla porta della nostra coscienza), alle nostre responsabilità, soprattutto quando invecchiamo. Ma il film contiene anche un messaggio di speranza: “solo perché non puoi mai conoscere completamente qualcuno, non significa che non puoi provarci”.
Il film, distribuito da Eagle Pictures e Leone Film Group, della durata di 104’, sarà nelle sale italiane a partire dal 12 dicembre prossimo.