BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

A Strasburgo il ricordo dell’attentato costato la vita ad Antonio Megalizzi. Il Ministro Castaner: l’odio non vincerà

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Un anno fa appena Antonio Megalizzi veniva colpito a morte nella piazza dei mercatini di Strasburgo a due passi dal Parlamento Europeo, quello che il giovane giornalista italiano raccontava per Europhonica. E’ già passato un anno. Antonio ha lasciato in eredità a tutti, giornalisti e cittadini europei, quella voglia di credere che un continente unito, rispettoso, entusiasta fosse possibile e che, probabilmente, è tuttora possibile. In questi dodici mesi ci sono state tante riflessioni sui giovani e l’Unione Europea, sul ruolo dell’informazione, sui giornalisti, sull’Europa stessa, sulle università e la formazione. Quante storie Antonio ha continuato a raccontarci anche quando non c’era più! A Strasburgo, lui e le altre vittime di quell’attentato terroristico sono stati ricordati con un gesto altamente simbolico: le campane delle chiese della città e dei Comuni del circondario hanno suonato in contemporanea, un modo per non dimenticare e anzi far sentire l’affetto ai familiari; anche i mercatini si sono fermati perché proprio in quel clima festoso, l’undici dicembre 2018 si è consumata la tragedia dell’attentato, lì, nel cuore dell’Europa che lotta e trema contro il terrorismo. Il Ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha reso omaggio a quelle che ha definito “vittime innocenti della barbarie del terrorismo”, sottolineando che le vittime avevano tutti età diverse e provenivano dai quattro angoli del mondo e ha aggiunto che “l’undici dicembre non sarà mai la data dell’odio ma della memoria, il ricordo del valore e della passione”. Poi nella cattedrale di Strasburgo si è tenuta una cerimonia solenne ecumenica e multiculturale, un messaggio dalla Francia e dall’Europa contro la violenza e il terrorismo, oltre che una nota di speranza per chi continuerà a raccontare questa Europa che alcuni vorrebbero riportare verso l’oscurantismo, la diffidenza, la chiusura. Invece proprio Antonio Megalizzi ci ha indicato qual è la strada da percorrere in questo continente.


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