“Women story/human story” è un viaggio artistico e fotografico della giovane fotoreporter lauretana Apollonia Benassi. L’esposizione, che comprende circa 300 opere, inaugurata il 9 novembre, sta ottenendo grandi successi di pubblico e critica e resterà aperta alle Cantine del Bramante di Loreto fino al 30 dello stesso mese. Benassi ha passato due anni a studiare le biografie e i profili delle donne che hanno lasciato il segno nella storia dell’umanità e a cercare tra le passanti, le sconosciute, tratti significativi da raccontare. “Attraverso i miei scatti e i miei ritratti ho voluto rendere omaggio alle protagoniste del mondo culturale, politico, scientifico e dell’attivismo che hanno lasciato un’impronta. È un modo di dire la mia, di offrire una narrazione alternativa sull’universo femminile, lontana da stereotipi, pietismo e luoghi comuni”.
La reporter ventiseienne si è dedicata alla lettura di libri, alla ricerca, all’ascolto di vari generi musicali, alla visione di film e documentari per ampliare il suo sguardo sulle grandi donne della storia, che spesso per dare il proprio contributo hanno anche sacrificato la propria vita. A loro ha dedicato ritratti realizzati di suo pugno. “Il primo ritratto che ho fatto, partendo da alcune foto, è stato quello di Rita Levi Montalcini”, racconta Benassi emozionata.
Attraverso le tante letture che ha fatto la fotografa si è resa conto che anche le donne che sono diventate più note e più stimate, spesso hanno avuto una vita difficile, piena di ostacoli e che ogni conquista è stata per loro sofferta e travagliata. “Le loro fragilità sono state le fragilità di tutte le donne e raccontarlo attraverso le immagini per me ha voluto dire celebrare il quotidiano, la normalità che rende le persone straordinarie”.
Per la parte di fotografia Benassi si è impegnata nella ricerca di “donne come me. Volevo raccontare la storia di donne semplici, ma anche infrangere tabù come la disabilità, la chirurgia estetica, la differenza tra uomo e donna, il razzismo”. L’artista inizia il suo progetto di ricerca mettendo un annuncio sui social, poi c’è stata una sorta di passaparola. “È stato bello rendermi conto che le altre donne si fidavano del mio lavoro e avevano voglia di raccontarsi e condividere la propria esperienza, aprirsi. Io stessa ho scoperto la bellezza dell’ascolto dell’altro”.
Ad accompagnare gli scatti e i ritratti realizzati dalla Benassi alcuni testi di Eleonora Corelli classe 1986, studentessa alla facoltà di Lettere con indirizzo storico a Macerata. La mostra ha ottenuto il patrocinio della Delegazione Pontificia e della Regione Marche.