Il Mose – con tutti gli scandali che lo hanno reso incompiuto e inutile – è il monumento al disprezzo delle regole. Il simbolo perverso dei profeti dell'”ungere”, quelli che dicono che costruzione e corruzione vanno sempre insieme. Negli anni della sua realizzazione chi doveva controllare, non l’ha fatto; chi doveva eseguire il progetto a regola d’arte non l’ha fatto. Chi poteva rubare, l’ha fatto.
Ora tutti accusano tutti. Ma sono ancora molti a protestare in Parlamento contro norme per chiudere i varchi ai corruttori (e evasori), dopo anni di leggi lasche, gonfia-tasche.
Perché una cosa è chiara: dove passa la corruzione, poi arriva la distruzione. Abbiamo bisogno subito di una diga di correttezza fatta di leggi efficaci. Chi vi si oppone è un coccodrillo.
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