Il 4 novembre un tribunale turco ha condannato Nazlı Ilıcak e Ahmet Altan rispettivamente a 10 anni e mezzo e a otto anni e nove mesi di carcere per la ridicola accusa di “avere consapevolmente e volutamente sostenuto un’organizzazione terrorista“.
“Si tratta di accuse scioccanti e condanne vergognose. Anche se Ahmet Altan e NazlıI lıcak saranno rilasciati su cauzione in attesa del processo d’appello, il fatto che siano stati condannati senza uno straccio di prova segna l’ennesima giornata nera per la libertà di stampa e per la giustizia in Turchia, dove il clima di paura si fa sempre più soffocante“, ha dichiarato Sara Hall, vicedirettrice delle campagne sull’Europa di Amnesty International.
“A più di un anno dalla fine dello stato d’emergenza e nonostante le promesse di riforme, il sistema giudiziario turco continua a imporre sentenze motivate politicamente“, ha aggiunto Hall.
Ulteriori informazioni
Nazlı Ilıcak e Ahmet Altan hanno trascorso oltre tre anni in detenzione preventiva per accuse pretestuose. Inizialmente erano stati giudicati colpevoli di “tentativo di rovesciare l’ordine costituzionale” e condannati all’ergastolo ma, nel luglio 2019, la Corte suprema aveva annullato la sentenza e disposto un nuovo processo.
Cambiate le accuse, non è cambiato il giudizio di colpevolezza.
Un terzo imputato, lo scrittore e accademico Mehmet Altan, è stato assolto e le misure cautelari nei suoi confronti sono state annullate.
Altri tre imputati – Fevzi Yazıcı, Yakup Şimşek e Şükrü Tuğrul Özşengül – hanno ricevuto lunghe condanne detentive per “appartenenza a un’organizzazione terrorista“. Il tribunale ha ordinato che continuino a restare in carcere.