Molti italiani amano più le elezioni, delle soluzioni. Vuoi mettere l’adrenalina della campagna elettorale, con la noia del risanamento del Paese? L’exit poll notturno, con la routine del governo diurno? E poi c’è il gossip delle alleanze: chi tradisce, chi si unisce, chi “io non cambio, sono loro che hanno cambiato”... Così, i Governi che durano più di un annetto diventano stantii. Stufano.
Sì, ci sarebbero tante cose da fare, anche urgenti, ma questa moltitudine vuole lo scontro dionisiaco quotidiano, le risse nei talk show, l’esagerazione, la parolaccia, il colpo di scena che incolla al video. E chissenefrega se il debito pubblico sale, i giovani se ne vanno e i nazionalisti stendo il braccio. Questo popolo vuole eccitarsi, non salvarsi. Tifare, non pensare. E guai a chi mette in discussione il diritto acquisito all’evasione o chiede controlli sui doveri o la lotta alla corruzione. Ha sbagliato Paese – dicono – qui la politica è intrattenimento, selfie, ludopatia del potere. Rassegnarsi? Mai. Ma dobbiamo impegnarci tutti nell’imporci speranza: la materia prima del coraggio.
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