«Credo – ha aggiunto – sia una scelta doverosa e importante, dopo che il Coordinamento, creato nel 2017, si è riunito l’ultima volta a febbraio 2018 e poi nulla. È un atto dovuto e soprattutto è un segnale che vogliamo dare a tutta la categoria perché la libertà di stampa è un elemento essenziale della democrazia. È un primo passo concreto, poi si farà tutto il necessario sul tema attraverso l’iniziativa governativa o parlamentare».
Insieme con il vice ministro, nella sede del sindacato erano presenti anche il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra; il deputato Walter Verini, coordinatore in seno alla Commissione del Comitato contro le intimidazioni ai giornalisti; il senatore Primo Di Nicola, primo firmatario di un disegno di legge contro le liti temerarie; alcuni senatori della commissione Giustizia, fra cui il vice presidente Mattia Crucioli e Arnaldo Lomuti; una folta rappresentanza di giornalisti che hanno portato la loro personale esperienza.
«La Commissione in plenaria audirà i 24 cronisti che sono attualmente sotto tutela. E uscirà fuori da palazzo San Macuto per spostarsi sui territori e cercare di ragionare su questi temi nei territori difficili. Può essere la Campania, il Lazio, la Sicilia o la Calabria, è indifferente: lì dove la libertà di stampa è minacciata è necessario che la Commissione faccia capire che non si può accettare tutto ciò», ha detto Morra… continua su fnsi