Lei ha negato i soldi a uno studente per un viaggio ad Auschwitz, perché giudica questa sensibilizzazione unilaterale e non bilanciata dalla memoria di altri crimini, come le foibe e il comunismo. Condivido la pari dignità delle vittime degli eccidi, ma non le motivazioni che li hanno provocati. Lo sterminio pianificato di un intero popolo è di una gravità assoluta.
Eppure il nazismo e il fascismo – al contrario del comunismo – stanno tornando a contaminarci. Vediamo sempre più spesso squadristi ostentare simboli e pose aggressive, pronunciare parole d’odio per chi non è della loro religione e carnagione, usare una tale violenza anonima da costringere alla scorta una persona anziana e autorevole come Liliana Segre. Che non vuole tacere e continua a testimoniare l’orrore, che molti chiamano onore.
Sindaco Canali,
se lei fosse andato da giovane ad Auschwitz, non avrebbe negato questa profonda esperienza al suo studente. Ripensi al suo divieto e colga l’occasione per andarci insieme.
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