“Il pericolo fascista è fondato e la scorta alla senatrice Liliana Segre è un’ulteriore dimostrazione di quanto possa essere breve il passo tra la violenza evocata e la violenza esercitata”. Paolo Berizzi vuole essere il più possibile chiaro di fronte alla numerosa platea riunita nell’auditorium della Cgil a Treviso per incontrare l’autore di Nazitalia, a propria volta sotto regime di protezione per le minacce ricevute da organizzazioni nazifasciste, per il proprio lavoro d’inchiesta. Minacce che riguardano un numero crescente di colleghi, come ha ricordato lo stesso Berizzi nel richiamare l’agguato armato al quale è scampato Mario De Michele, direttore del sito d’informazione Campania Notizie che lavora nell’aversano, terra fortemente colpita dalla camorra.
“La scorta viene assegnata sulla base di precise valutazioni – ricorda Berizzi – non è un privilegio, ma un presidio che si rende necessario, quando il ministero dell’Interno e le forze dell’ordine riconoscono l’esistenza di minacce purtroppo gravi e fondate”. Berizzi ha affrontato i temi della legittimità costituzionale e del contrasto del fascismo (crimine e non opinione politica) insieme a Nicola Atalmi, componente della segreteria generale della Camera del lavoro trevigiana, sollecitato dalle domande della giornalista Sara Salin. E’ emersa la centralità del nesso tra lavoro e diritti, con l’inscindibilità del legame tra quelli sociali e quelli civili, che possono realmente svilupparsi solo a partire da un’adeguata condizione materiale. “Treviso – ha sottolineato Berizzi – è stato per molti aspetti tra i primi laboratori dello sdoganamento di linguaggi e pratiche che, tra ronde fai da te e comportamenti sempre più aggressivi e pericolosi, ha portato alla riemersione di formazioni apertamente naziste e fasciste che andrebbero sciolte. Non si tratta di libertà di pensiero, ma di applicare la legge per contrastare fenomeni pericolosi”.
L’appuntamento promosso da Cgil e Anpi trevigiane (rappresentate rispettivamente dal segretario generale Mauro Visentin e dal presidente Giuliano Varnier) con la libreria Lovat, ha avuto il patrocinio del Sindacato giornalisti del Veneto (Sgv) e di Articolo 21, per cui ha portato un saluto Nicola Chiarini, ricordando i 23 giornalisti italiani (tra cui, appunto, Berizzi) sotto scorta e l’iniziativa nazionale del 19 novembre a Roma contro le querele bavaglio e per attivare tutti i presidi necessari a difesa dei cronisti minacciati, per tutelare i lavoratori e il bene comune informazione. All’appuntamento, tra gli altri, ha confermato la propria partecipazione il vice ministro dell’Interno, Matteo Mauri.