Prima assoluta di grande prestigio stasera 7 novembre a Casa Cava, nella capitale della cultura Matera, in scena ‘Morte dell’ inquisitore”, liberamente tratto da un’ opera mai rappresentata in teatro di Leonardo Sciascia. Il testo racconta la storia vera di un frate originario di Racalmuto, Diego La Matina, arso vivo per aver difeso gli interessi dei ceti sociali più deboli, l’unico prigioniero nei secoli ad essere riuscito ad uccidere il suo inquisitore. Lo spettacolo sostenuto dalle Attività Culturali della Regione Basilicata e prodotto da Gino Gaudai, è presentato dall’Associazione Laros ed è diretto da Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore siciliano fra i più autorevoli nel panorama letterario del ‘900, con l’ adattamento ad opera dell’attrice regista Morgana Forcella. Si racconta appunto la storia di Fra’ Diego, ambientata tra l’altro in un paesaggio non dissimile dai Sassi di Matera, ovvero le Grotte di Fra’ Diego a Racalmuto . Usando le parole dello stesso Fabrizio Catalano, viene raccontata questa storia perché più che mai attuale, mentre nel ‘600 il potere vigente teneva alto il vessillo del fanatismo religioso, oggi il ricatto e il giogo finanziario hanno preso il suo posto, in un altro romanzo, continua Catalano, che si chiama “Il cavaliere e la morte” mio nonno fa dire ad un personaggio :’ la sicurezza del potere si fonda sull’ insicurezza dei cittadini ‘. Ecco, conclude il regista, oggi nei piccoli e grandi temi ciò è molto visibile, come la paura propagandata del debito che ricadrà sulle nostre famiglie, nipoti e generazioni, inducendoci così ad allinearci per evitare la sofferenza di punizioni severe immediate, come l’esempio di Fra’ Diego che riteneva cosa migliore invece ‘provare a pensare con la propria testa prima di tutto “, concetto non nuovo naturalmente, come andavano ripetendo anche Socrate o Siddhartha molti secoli prima.
Con la partecipazione straordinaria di Michele Placido, la direzione tecnica e artistica è affidata nelle mani sapienti di Sebastiano Somma, ispirato per questa iniziativa nella ricorrenza dei trent’anni dalla scomparsa dell’illustre autore di Racalmuto. E’ una partnership felice quella fra Somma e Catalano come i grandi successi teatrali avuti con ‘Il giorno della civetta’ e ‘A ciascuno il suo’ sempre dello stesso Sciascia.
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