La piazza di Bologna invasa di “sardine” è sintomo di una crisi d’astinenza da partecipazione. Perché ormai non ci sono luoghi dove parlare di politica. I partiti hanno chiuso i circoli o se sono aperti, non c’è nessuno che valga la pena di ascoltare. Nel volontariato si lavora e non si parla. C’è qualche associazione di cultura politica, ma anche lì, il flusso di pensiero e sempre dall’alto in basso, senza scambio. Allora si va dove c’è la possibilità di contare, condividere, anche portando un foglio con un disegno o una frase. Tu leggi il mio cartello, io leggo il tuo. Nessuno è in piazza per rappresentare altri (niente bandiere), ma per esprimere il proprio bisogno di valori.