I diritti delle donne e i diritti umani al centro del quarto Forum of Mediterranean Women Journalists. Dal 21 novembre tre giorni di approfondimenti

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“Are women’s rights human rights? ”  è il tema attorno al quale ruota la quarta edizione del Forum of Mediterranean Women Journalists. Tre giorni, dal 21 al 23 novembre, per parlare dei diritti delle donne nel mondo, nella vita quotidiana, nell’impegno civile, nello sport e affacciarsi su cosa accade in Paesi solo in apparenza lontani e in quelli che affacciano nel Mediterraneo.  Diciotto gli appuntamenti i tre diverse città, Taranto, Bari e Brindisi, ai quali parteciperanno giornaliste, attiviste dei diritti umani e ci saranno moltissime, preziose, testimonianze dirette per un racconto corale dell’attuale situazione dei diritti delle donne. “Quest’anno cadono i venti anni dalla istituzione da parte dell’Onu della giornata internazionale contro la violenza sulle donne – dice Marilù Mastrogiovanni, che ha ideato e dirige il Forum e fa, inoltre, parte di Giulia Giornaliste – per questo ci è sembrato calzante un approfondimento sui diritti delle donne; ma si parlerà anche del ruolo delle donne nei conflitti, come nel caso della guerra al popolo curdo; ci occuperemo dei racconti di mafia nelle periferie e, ancora, del diritto islamico in Europa”.

Si comincia mercoledì 21 con i saluti della direttrice del Forum e a seguire l’intervento della Presidente nazionale di Giulia Giornaliste, Silvia Garambois, poi i saluti istituzionali. Ad aprire i lavori sarà Pauline Ades-Mevel che fa parte di Reporters Without Borders come responsabile Ue per i Balcani dal 2016 con il compito di monitorare la libertà di informazione e segnalare violazioni dei diritti dei giornalisti e dei media nei 28 Paesi membri dell’Unione Europea e nei sei Paesi Balcanici candidati all’ammissione all’Ue.

Il primo panel del 21 novembre, che si tiene a Taranto nell’aula convegni dell’ex chiesetta presso il Dipartimento Jonico dell’Università di Bari, è dedicato alle “Donne e diritti nel corno d’Africa”; prevista la testimonianza dell’attivista Shukri Hussein Warsame impegnata con i suoi figli in Somalia per garantire il diritto delle donne e dei bambini  alla salute. “ Da Tokio 2020 a Taranto 2026: le atlete e le tifose” è il titolo del secondo panel mentre il terzo è incentrato sui “Diritti per il diritto Islamico in Europa”, un approfondimento su cosa accade quando si cerca di far valere in Italia e in Europa i principi del diritto islamico a cura di Giusy Pizzolante, docente di diritto internazionale e diritti umani  presso l’Università di Bari.  Il quarto panel è su “La mafia che si fa ma non si dice” e il quinto ha un titolo emblematico, “L’ambiente non è un paesaggio di contorno”; a seguire “Sbarre e diritti, quando si raccontano i tabù” con la partecipazione di Daniela Marazita, drammaturga e regista, e un contributo della direttrice del Forum, Marilù Mastrogiovanni, che illustrerà i principi della Carta di Milano “per il rispetto dei diritti dei detenuti nel racconto giornalistico”; prevista nel corso dei lavori la proiezione del documentario censurato “Polvere di sbarre” girato con i detenuti della sezione “precauzionali” di Rebibbia. L’ultimo panel della giornata è incentrato sulla relazione del Presidente di Amnesty International Italia, Emanuele Russo.

Il 22 novembre, presso l’aula Leogrande del Palazzo ex Poste di Bari  apertura dei lavori con interventi di Lorena saracino del Corecom Puglia, Luigi Cazzato, direttore del Master in giornalismo dell’Università di Bari, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, Alberto Spampinato, Presidente dell’Osservatorio Ossigeno per l’informazione, Carlo Verna, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Nel corso della giornata uno dei panel è dedicato ai diritti delle donne nel corno d’Africa, di “Iran “dis-velato”, a quale prezzo?” incentrato sulla storia di Nasrin Sotoudeh; a seguire focus sui diritti umani per le donne in Italia con un’analisi delle raccomandazioni presentate all’Onu e di cui è firmatario anche il Forum. Due le relazioni , la prima di Simona Lanzoni, la seconda di Martina Giulia Daelli. Lo stesso giorno altro panel su “donne, guerre, migranti e altre notizie manipolate, con la partecipazione di Luciana Sgrena de Il Manifesto e poi “Global media monitoring Project: lo sguardo delle donne sui media”. A seguire il panel sulla “Guerra al popolo curdo: il suolo delle donne e degli accademici”. Ultimo panel della giornata “Il barometro dell’odio”, donne, migranti e rifugiati bersaglio preferito degli haters on line, una relazione a cura di Riccardo Noury. La terza giornata si apre con un approfondimento, anch’esso di grande attualità, sulla condizione dei giornalisti: “Tra precarietà e minacce: lo stato dell’informazione in Puglia”, uno sguardo al Sud di genere e generazionale sul fenomeno mondiale della pressphobia, con la presentazione in anteprima di una ricerca riferita alla Puglia. L’evento si tiene a Bari presso la sala conferenze dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia.

Nel pomeriggio del 23 gli appuntamenti di chiusura del Forum, a Brindisi, con ulteriori approfondimenti su donne e guerre, donne e media, donne e violenza di genere.

(nella foto Marilù Mastrogiovanni, ideatrice e direttrice del Forum)


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