Caserta amara per i cronisti. Chiesta la riattivazione dell’Osservatorio sui giornalisti minacciati

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La riattivazione immediata dell’Osservatorio sui cronisti minacciati sarà richiesta formalmente martedì prossimo, nel corso dell’iniziativa organizzata da Articolo 21 e dalla Federazione nazionale della stampa italiana sul tema della difesa del diritto di cronaca e contro ogni bavaglio. Sarà presente anche il vice ministro all’Interno Matteo Mauri, al quale il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti, proporrà anche che la prima riunione dell’Osservatorio si tenga nel Casertano, dove permane una condizione di forte emergenza, con il maggior numero di cronisti sotto scorta. “Una situazione da affrontare con urgenza – sottolinea Giulietti – a partire dal caso di Mario De Michele, senza dimenticare chi, per aver raccontato ciò che accade in quei luoghi, vive da tempo sotto scorta come Sandro Ruotolo, Rosaria Capacchione, Marilena Natale, Roberto Saviano, e altri giornalisti che hanno ricevuto pesanti minacce da esponenti di clan camorristici o persone che ne imitano i comportamenti, attivi nella provincia di Caserta”.

“La denuncia del direttore della testata ‘Campania notizie’ è gravissima e intollerabile per un paese civile” ha detto Matteo Mauri parlando di Mario De Michele, ed esprimendo “piena solidarietà e vicinanza, unendo ad esse l’esortazione ad andare avanti nel suo prezioso lavoro. “Con il Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Beppe Giulietti, avevamo già stabilito un incontro, al ministero nei prossimi giorni, proprio sul tema della tutela dei giornalisti minacciati. Incontro che si rende ancora più urgente alla luce di questi fatti” ha aggiunto il Vice ministro, annunciando: “Sarò felice di partecipare martedì 19 alle ore 12 all’iniziativa promossa da Fnsi e Articolo 21 contro le minacce al diritto di cronaca e le querele bavaglio”.

Intanto proseguono le indagini sulla sparatoria avvenuta giovedì sera contro De Michele. I carabinieri del Gruppo di Aversa, guidati dal colonnello D’Amato e coordinati dalla Dda di Napoli, procedono senza escludere alcuna ipotesi, neanche quella per cui l’azione criminale sia maturata in ambienti di camorra. Un episodio molto più che preoccupante, avvenuto giovedì scorso, intorno alle 17, in provincia di Caserta, lungo una strada fuori dal centro abitato di Gricignano. Almeno due persone a bordo di un’auto hanno esploso una raffica di colpi d’arma da fuoco contro la vettura su cui viaggiava il cronista. Un percorso breve, ma abbastanza lungo, per mettere a rischio la vita di Mario De Michele, date anche le modalità. Fortunatamente il giornalista è rimasto illeso. Sono già stati fatti i rilievi sulla sua auto e i sopraluoghi utili. I fori evidenti sulla macchina sono l’epilogo di una serie di atti intimidatori ricevuti dal Direttore di Campanianotizie.it, che appena due giorni prima era stato vittima di un’altra aggressione a Sant’Arpino, sempre in provincia di Caserta, nell’agro aversano. Due persone lo hanno fatto scendere dalla macchina, una lo ha preso a schiaffi e hanno colpito l’auto a sprangate, intimandogli di non scrivere più del campo sportivo di Succivo. Poco più di un anno fa, alcuni proiettili gli erano stati recapitati in una busta nella cassetta della posta, nel periodo in cui si stava occupando del Comune di Orta di Atella. Oggi come allora, gli articoli denunciano interessi che condizionano l’attività dell’amministrazione comunale e l’affidamento di appalti. La sera dell’agguato il giornalista era nei pressi della “US Navy”, a Gricignao d’Aversa, per lavorare su una vicenda relativa ad una presunta speculazione edilizia.

Episodi del genere ricordano il Medioevo. Mi rattrista e mi indigna che nel 2019 un cronista corra il rischio di essere ucciso per il proprio mestiere. Non è accettabile”, afferma Mario De Michele, ammettendo di aver paura, ma sottolineando che continuerà a fare il suo lavoro come lo ha sempre fatto. Solidarietà e sconcerto sono stati espressi dalla Fnsi, dal Sindacato dei giornalisti della Campania, dall’Unione cronisti regionale presieduta da Sandro Ruotolo, che hanno parlato di “un episodio di una gravità inaudita, che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale”. “Si continua a sparare ai giornalisti e si riacutizza in me il dolore che ho provato 34 anni fa per l’omicidio di mio fratello Giancarlo – scrive il deputato dem, Paolo Siani – Occorre fare di più e meglio per garantire ai cronisti una più efficace tutela. Ogni attacco ai giornalisti è un attacco alla nostra democrazia”

La provincia di Terra di lavoro e in particolare la parte che circonda Aversa, è da sempre uno dei territori più complessi e complicati da raccontare. Molti conoscono il nome dei comuni della zona per le indagini e gli arresti di camorra, per il clan del Casalesi e le famiglie che lo compongono. “Lavorare in questo territorio è difficilissimo, se sei donna lo è ancora di più perché si subiscono anche attacchi sessisti. Indipendentemente dal movente e dalla ricostruzione della dinamica dei fatti, da se hanno sparato all’uomo o al giornalista, non è immaginabile che nel 2019 si arrivi a un attacco del genere. E’ troppo grave! In provincia di Caserta non è camorra, ma mafia, quella dei colletti bianchi – spiega Marilena Natale, cronista sotto scorta per le minacce di morte ricevute da Francesco Schiavone detto Sandokan, uno dei capi dei Casalesi – e chi ci attacca, più dei boss, è la zona grigia fatta anche di amministratori e rappresentanti delle istituzioni, perché i giornalisti sono un elemento destabilizzante per i corrotti”. Lo afferma ricordando anche il peso di dover vivere sotto scorta, nella consapevolezza del valore della tutela ricevuta, mentre il figlio di Sandokan – che ha raccolto durante un colloquio in carcere con il padre, il messaggio di morte a lei rivolto dal boss – è libero nonostante le accuse degli inquirenti: “Io sono come in carcere sotto scorta, una sorta di condanna per aver fatto il mio lavoro per amore della mia terra”. Una terra avvelenata, come raccontano anche le testimonianze di diversi pentiti, dalla camorra che ha per lungo tempo condizionato, e continua in diversi casi a farlo, varie amministrazioni pubbliche, attività economiche. La camorra che ha sotterrato o incendiato rifiuti, impattando anche sulla salute dei cittadini e in particolare dei bambini.

(nella foto Mario De Michele)


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