Sono passati due anni da quando, il 14 novembre 2017, i due giornalisti cambogiani di “Radio Free Asia” Yeang Sothearin e Uon Chhin sono stati arrestati e tradotti nella prigione di Prey Sar.
Due anni senza che le indagini abbiano prodotto alcuna prova a sostegno dell’accusa iniziale di “aver fornito a uno stato estero informazioni dannose per la difesa nazionale”, cui nel marzo 2018 si è aggiunta quella, ulteriormente ridicola, di “produzione di materiale pornografico”.
Dal 21 agosto 2018 i due giornalisti sono in libertà provvisoria in attesa del processo. Questo avrebbe dovuto iniziare il 3 ottobre di quest’anno ma – di fronte all’assenza di prove – è stato disposto un supplemento d’indagini.
Yeang Sothearin e Uon Chhin rischiano 16 anni di carcere.
Radio Free Asia è stata costretta a chiudere il suo ufficio di corrispondenza dalla Cambogia già nel settembre 2017. Lo stesso è accaduto al quotidiano indipendente “Cambodia Daily”.
Nel maggio 2018 l’ultimo quotidiano indipendente rimasto in circolazione, il “Phnom Penh Post”, è stato venduto a uomini d’affari legati al primo ministro Hun Sen.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21