Aggressione a Nello Trocchia, via al processo. Fnsi e Sugc parti civili

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La Federazione Nazionale della Stampa e il Sindacato dei giornalisti della Campania si sono costituiti parte civile accanto a Nello Trocchia nel processo che è iniziato davanti al Tribunale di Foggia a carico di Filippo Trotta. Quest’ultimo è accusato di aver aggredito, appunto, il giornalista Nello Trocchia; i fatti sono avvenuti nel luglio del 2017 a Vieste, sul luogo dell’omicidio di Omar Trotta, fratello dell’imputato. Trocchia stava facendo un servizio sulla criminalità organizzata di quella zona insieme all’operatore della trasmissione “Nemo”, Riccardo Cremona. Il giornalista fu trascinato per alcuni metri e poi spinto a terra, quindi colpito a calci. Per evitare ulteriori conseguenze Trocchia e Cremona si allontanarono poi dal luogo dell’aggressione.
“Foggia è un comprensorio con gravi problemi di mafia. La settimana scorsa c’è stato un omicidio e un negozio è saltato in aria? Abbiamo letto qualcosa? No. Questo è un problema. – ha detto Nello Trocchia a margine dell’udienza – La mafia qui controlla il territorio palmo a palmo, contrastata da poche anime della società civile e dalle donne e gli uomini delle forze dell’ordine. E così perdiamo sicuro. Due anni fa raccontai quella mafia, è uno dei pezzi ai quali tengo di più. Le lacrime di una madre che coltiva la speranza di poter piangere i resti del figlio, vittima di lupara bianca, un sindaco che arrancava e poi è tornato a casa perché il comune è stato sciolto per mafia e l’incontro con i boss del paese, oggi uno in carcere, e uno, qualche mese fa, ammazzato sotto casa. Quel servizio lo realizzai per Nemo, Rai2. Ora inizia il processo contro il mio aggressore. Ringrazio il Sugc, Claudio Silvestri (il presidente Giulietti che è sempre presente) perché sono loro che mi hanno concesso la tutela legale gratuita ( con l’avvocato Visone) visto che ne ero sprovvisto”. Siamo all’ennesimo procedimento penale contro aggressori di giornalisti ed operatori dell’informazione. Questa udienza cade alla vigilia dell’importante appuntamento contro le querele bavaglio e le minacce ai cronisti ed è un tassello che può aiutare tutti a riflettere, giornalisti e non.


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