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Sottosegretario editoria Martella: faccio mie le parole della Carta di Assisi

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È ad Assisi che lo scorso maggio è partito l’appello a far crollare ogni muro mediatico, è qui che la “Carta di Assisi” è stata sottoscritta. Oggi anche il sottosegretario con delega all’editoria Andrea Martella, arrivato nella città di San Francesco, ribadisce l’importanza di quel documento, nato per sostenere la fratellanza universale contro l’odio e dire a voce alta che “le parole non sono pietre”. Martella, accolto dal Custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, ha visitato la nostra redazione e dialogato con padre Enzo Fortunato, direttore della rivista “San Francesco”, e Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. “Ho trovato parole, valori, espressioni di una tale semplicità ma di una tale profondità che non posso esimermi”, dice il sottosegretario a proposito della Carta di Assisi.

TAGLI EDITORIA – Martella, inoltre, ha parlato di un’inversione di rotta sul taglio dei contributi al mondo dell’informazione. “L’informazione è fondamentale per la coscienza pubblica ed è naturalmente necessario che ci sia una forma pluralista dell’informazione. Per questo sosterremo la domanda diretta e indiretta e faremo in modo che questo sia un settore importante, non solo da un punto di vista economico ma anche per la formazione dell’opinione pubblica”.

“Faremo una nuova legge e lanceremo nuove misure per il settore. Vogliamo anche tutelare la professione dei giornalisti prevedendo finalmente un equo compenso e garantire forme per assicurare l’ingresso dei giovani, importanti per il giornalismo e non solo”.

Fanno riflettere, poi, i dati che prevedono, per il 2019, una raccolta pubblicitaria su piattaforme web più alta di quella sul cartaceo. “Pensando a una nuova legge per l’editoria – conclude Martella – dobbiamo anche pensare a quelle misure che possono determinare un funzionamento più efficace anche per chi fa inserzione pubblicitaria. Questa misura rimarrà per il cartaceo ma dovremo vedere in che modo e in che forma riusciremo ad ampliarla”.*

(da Rivista San Francesco)


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