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Siria: in piazza Indipendenza a Roma sit-in della comunità curda. Adesione di Articolo 21 a tutte le iniziative

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“No all’occupazione Turca in Siria. Free Rojava”. È lo striscione esposto ieri pomeriggio in piazza Indipendenza a Roma per il sit-in di protesta della comunità curda contro l’attacco militare della Turchia nel nordest della Siria. Articolo 21 era presente con Antonella Napoli, membro dell’ufficio di presidenza dell’associazione che parteciperà a tutte le iniziative previste contro l’intervento militare della Turchia nel nord della Siria fissate a Roma, Rovigo, Padova, Venezia, Milano.
Ci saremo perché Erdogan non solo vuole annientate il popolo curdo, ma vuole anche distruggere l’esperienza del Rojava dove è stato realizzato un esperimento di repubblica laica, che rispetta le differenze e le diversità e riconosce il valore della libertà di informazione”. Saremo in piazza anche per chiedere l’immediata liberazione e di tutti i prigionieri politici dalle carceri turche, a cominciare da quelle centinaia di giornalisti che Erdogan ha costretto nelle galere per poter agire indisturbato e protetto dall’oscurità.
Sosteniamo l’appello lanciato durante il presidio di ieri dalla comunità curda sollecitandoo il governo italiano e la Commissione europea a prendere posizione su quanto sta accadendo. Tra slogan e bandiere curde che hanno colorato la piazza, ad animare la manifestazione i cori intonati dai dimostranti, come: “Erdoğan assassino”.
In piazza con Articolo 21 diverse centinaia di persone che hanno bruciato anche delle immagini che ritraevano miliziani dell’Isis. “Odio gli indifferenti” ed “Erdoğan criminale di guerra”, sono, invece, alcuni dei cartelli mostrati durante il sit-in. “Noi curdi abbiamo combattuto e sconfitto l’Isis – le parole di alcuni manifestanti – . Abbiamo combattuto per la nostra e la vostra libertà, avevamo un nemico che si chiama Isis e lo abbiamo sconfitto, ora abbiamo un altro nemico che si chiama Turchia. Siamo sotto attacco – affermano – perché il nostro modello fondato sull’uguaglianza, sull’integrazione sull’autodeterminazione, sulla vera democrazia, spaventa le grandi potenze”.


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