La “mafia Capitale” dei Buzzi e Carminati non è mafia. Lo ha stabilito la Cassazione. Ma qual è la differenza che qualifica un criminale semplice da un mafioso? La letteratura giuridica pone l’accento sulla trasformazione profonda – antropologica – del contesto sociale, che traspare da paura diffusa, omertà, fino alla sottomissione volontaria.
Questo quadro a Roma non si riscontra, dicono ii giudici. Ma perché questa non è mafia o perché nella Capitale si è modificata per conformarsi al potere? Io credo alla seconda ipotesi: L’infiltrazione di Buzzi e Carminati nelle istituzioni non può essere spiegata come semplice corruzione. E la prova si ha guardando al marcio che periodicamente affiora dagli scandali nell’Amministrazione capitolina, dal quale si capisce che la “dottrina” di questi criminali, saldandosi con la peggiore partitocrazia, ha generato una profonda decadenza etica e funzionale assoggettata al malaffare, in gran parte della macchina comunale. Se questa non è mafia, le somiglia molto.
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