Il tempo dell’opera filmica “Trois jours et une vie” dello sceneggiatore e regista francese Nicolas Boukhrief, è un tempo scandito dal Natale che percorre simbolicamente la storia avvincente e profonda di questo pregevole lungometraggio. La festa per eccellenza della famiglia apre e chiude la tortuosa e complessa vicenda del 12enne Antoine, in un paesino minerario al confine franco-belga, ai bordi del bosco. Un’infanzia segnata dalla mancanza del padre e dall’assenza giornaliera dell’amorevole madre, lavoratrice. Le sue giornate scorrono con i piccoli amici del paese, ma uno di loro improvvisamente scompare sconvolgendo la vita della piccola comunità. Solo noi spettatori e il piccolo Antoine sappiamo la verità. La storia che in certi punti riverbera “Delitto e castigo” di Dostoevskij, ed è ispirata all’omonimo noir di Pierre Lemaitre, viene da qui in poi condotta come un thriller, sulle tracce del bambino scomparso, del come e quando e perché, ma soprattutto dell’eventuale responsabile. Una terribile tempesta abbattutasi sulla zona, quasi metafora di un flagello divino, distruggerà il territorio arrestando le ricerche. Quindici anni dopo Antoine, neo dottore ritorna per poco tempo al suo paese d’origine, dove intanto si sta ripristinando il bosco distrutto. Il suo sogno è andare a prestare la sua opera al Cairo, ma il ritrovamento del corpo del bambino scomparso arresterà per sempre il suo desiderio. Il finale dolce amaro restituisce giustizia ironizzando e subdolamente intrappola il povero Antoine che sconterà, vivendo una vita non voluta, il suo involontario fallo.
Accurata ricostruzione di tre giorni che segneranno una vita, il film si avvale di un’interpretazione corale che non prescinde dallo scavo psicologico dei personaggi, dall’infanzia alla maturità, avvolgendoci in un’atmosfera che sfiora l’incubo rarefatto nei gesti di un banale quotidiano, improvvisamente lacerato dalla tragedia. Una riflessione scevra da giudizio sulla vita e sulla morte che scuote le coscienze ricordandoci la fragilità del nostro vivere e le debolezze che ci catapultano nell’orrore senza fine di un gesto inconsulto.
TROIS JOURS ET UNE VIE
Film 2019
Francia/Belgio
Regia di Nicolas Boukhrief
Con Sandrine Bonnaire, Pablo Pauly, Charles Berling, Philippe Torreton, Margot Banchilon, Jeremy Senez
Produzione Francia – Belgio
In concorso alla Festa del Cinema di Roma 2019