Aggiungiamo un nuovo tassello al nostro lavoro di analisi sugli Stati generali dell’editoria, che si sono tenuti nei mesi scorsi a Roma per volontà dell’ex viceministro con delega all’editoria Vito Crimi per fare il punto sulla crisi del settore e mettere in grado il Governo di realizzare una serie di interventi per aiutare le aziende del comparto a far fronte alle difficoltà in corso. Il passaggio che proviamo a raccontarVi riguarda: “Le imprese editoriali nell’era di Internet: evoluzione e tenuta del sistema Introduzione”. Un passaggio, nodale, almeno nel titolo, che si è svolto il 20 giugno scorso, presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A dividere il palco con l’ex sottosegretario Crimi e il capo del dipartimento per l’editoria e l’informazione Ferruccio Sepe c’erano questa volta i relatori: Matteo Bonelli, avvocato esperto in diritto societario, e Ruben Razzante, professore di diritto della comunicazione per le imprese e i media e di diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano.
Introduzione
Vito Crimi: L’intervento del Pubblico è stato a mio avviso – siamo qui a discuterne – indirizzato in una direzione unilaterale: che è quella del sostegno all’editore, affinché svolga il proprio lavoro. Anziché guardare al sistema nella sua interezza. Un tema emerso dall’indagine dell’Agcom sull’informazione locale, è quello che c’è una grande domanda di informazione. Ma se c’è una grande domanda di informazione perché c’è questo problema di crisi? Se la domanda aumenta, forse l’offerta non è corrispondente al tipo… Continua su lsdi