13esima edizione, per 79mila presenze, con 250 ospiti arrivati in riva al Po da 38 Paesi. 122 incontri per un totale di 250 ore di programmazione.
Sono questi i numeri di Internazionale a Ferrara, una kermesse di genti e giornalisti, lettori e scrittori, uomini e donne che non si accontentano del sentito dire, ma che vogliono formarsi un’opinione andando direttamente alla fonte della notizia, proprio nel dove nasce il parere degli editorialisti del settimanale che – dal 1993 – porta nelle edicole italiane gli articoli dei grandi giornali del mondo.
Ferrara è ormai la “casa” della redazione guidata da Giovanni De Mauro. Anche il neo-sindaco leghista Alan Fabbri si dice entusiasta dell’ottimo successo dell’edizione 2019 del festival: «Grazie ad Internazionale per questa tredicesima edizione del festival: la partecipazione dei ferraresi e dei tanti turisti arrivati in città per seguire gli incontri in programma, ha decretato, ancora una volta, il successo della manifestazione – ha dichiarato il sindaco di Ferrara – La sinergia tra la straordinaria bellezza della città, la volontà di fare cultura e la capacità di accoglienza turistica ha funzionato. Per questo desideriamo ringraziare gli organizzatori, gli operatori e tutti coloro che hanno partecipato e siamo già pronti a guardare con entusiasmo all’appuntamento del prossimo anno».
Ben felice del risultato anche la Direttrice del festival di Internazionale, Chiara Nielsen: «Ancora tantissimi giovani e ospiti da ogni parte del mondo – ha commentato Chiara –. Ferrara si conferma come la redazione più grande del mondo. Uno spazio di dibattito e di confronto aperto sui temi più importanti del nostro tempo approfonditi dai nostri ospiti e dai giornalisti di tutto il mondo».
La sinergia tra Internazionale e Medici senza Frontiere ha permesso la realizzazione del concerto di Antonio Diodato, che ha riempito la piazza Municipale, dove sullo scalone che porta alle sale del Comune campeggia lo stendardo giallo che chiede la verità per Giulio Regeni.
Nel tardo pomeriggio di domenica, il Cortile del Castello estense ha contenuto a malapena i lettori di Paul B. Preciado, che presentava il suo libro Manifesto controsessuale: «Non pensiate che noi siamo un auspicio di rivoluzione; noi siamo già la rivoluzione – ha detto il filosofo spagnolo –. Non siamo una disabilità sessuale, ma rappresentiamo una traNsformazione». Le parole di Paul sono state spesso interrotte dagli applausi, per la chiarezza dell’espressione dei propri pensieri, per la straordinaria capacità di trasmettere concetti che oggi non è facile sentire. Il libro smonta la presunta naturalità delle identità sessuali, si legge nel programma dell’incontro, senza darsi alcuna limitazione su ciò che può essere fatto al corpo e con il corpo. Al termine dell’incontro, una lunga e ordinata fila ha pazientemente atteso la rituale firma delle copie del libro, che è risultato esaurito nei book-shop e nelle librerie allestite per il festival.
L’edizione 2019 ha tenuto a battesimo la nascita di Kids di Internazionale, con la realizzazione di un festival parallelo ricco di numerosi appuntamenti dedicati ai più piccoli, i quali hanno dimostrato di gradire l’iniziativa.