In tremila quest’anno hanno partecipato alle commemorazioni presso il cimitero di San Cassiano a Predappio per ricordare Benito Mussolini e la marcia su Roma. Sono passati 97 anni dalla presa del potere da parte del fascismo ma questa manifestazione e altri sintomi ci dicono che la destra estrema e l’ideologia fascista non sono una partita chiusa e nemmeno una piaga aperta, bensì sono il presente sfacciato e tollerato. Il movimento si sente più forte che mai. Il corteo di Predappio organizzato dagli Arditi ha sfilato tra saluti romani, slogan, striscioni, inni e tutto il corollario che accompagna la nostalgia per il regime fascista e il suo dittatore. Impossibile altresì non ricordare la denuncia pubblica fatta in queste ore da Liliana Segre che ha dichiarato di ricevere ogni giorno duecento messaggi che incitano all’odio razziale. La senatrice Segre, come si sa, è un simbolo: è sopravvissuta ad Auschwitz, è stata testimone dell’Olocausto, rappresenta la memoria storica delle persecuzioni razziali del periodo fascista. E proprio lei con il suo racconto ha richiamato l’attenzione non solo sulla necessità di trovare adeguate sanzioni contro l’odio che circola nella rete e sui social, ma anche sugli ormai innumerevoli rigurgiti fascisti, molti sfoggiati quasi. Come è accaduto a Glasgow pochi giorni fa: un folto gruppo di tifosi della Lazio ha attraversato la città facendo saluti fascisti e inneggiando al regime del Ventennio. Erano in quella città per la partita Celtic-Lazio, valida per la fase a gironi dell’Europa League, e quell’atteggiamento ha ribadito il legame emerso tante volte tra alcune frange di tifosi e gruppi dell’estrema destra, soprattutto a Roma e in alcune aree del Nord del Paese. Un vento fascista riattraversa l’Italia con sempre maggiore forza e violenza nelle espressioni e nelle azioni ed è incredibile come ciò venga sottovalutato nonostante la ricostituzione del partito fascista sia espressamente vietata e la legge vigente consenta di sciogliere le associazioni che si rifanno a quella ideologia.
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