Gemini Man è un film diretto da Ang Lee e interpretato da Will Smith, Clive Owen, Elizabeth Winstead e Benedict Wong. Distribuito dalla 20th Century Fox, della durata di 116 minuti, sarà nelle sale italiane dal prossimo 10 ottobre. Sebbene sia stato girato soltanto nel 2019, la pellicola conta una genesi di ben 20 anni.
Nato da un’idea di Darren Lemke, nel 1997, il film doveva essere prodotto dalla Disney Pictures e dal cineasta Don Murphy, con la regia di Tony Scott, ma l’idea fu presto accantonata a causa dell’inadeguatezza della tecnologia all’epoca disponibile per la realizzazione degli effetti speciali immaginati.
Soltanto tre anni fa, con l’acquisto dei diritti da parte di Jerry Bruckheimer, arriva la decisione di dare avvio al progetto affidandone la regia al pluripremiato regista taiwanese Ang Lee e far riscrivere la sceneggiatura allo stesso Darren Lemke, a Billy Ray e a David Benioff.
Non c’è dubbio che l’attesa è stata premiata da una tecnologia all’avanguardia perseguita attraverso l’utilizzo combinato dell’High Frame Rate con il 3D, che cattura l’occhio dello spettatore e lo trascina nell’azione, come si trovasse in un video gioco sul grande schermo. La tecnologia usata, altresì, ci offre, forse per la prima volta, una versione sintetica di uno dei due protagonisti (lo stesso Will Smith poco più che ventenne), come se fosse una persona in carne ed ossa. Il giovane Henry, infatti, è stato ottenuto ricreando un modello in CGI – Computer Generated Imagery dell’attore.
La trama del film vede il 51enne Henry Brogan (Will Smith), il miglior killer della DIA statunitense in circolazione, deciso al ritiro dopo il suo ultimo incarico, che si dovrà difendere dall’infido capo Clay Verris (Clive Owen), suo addestratore di un tempo, che lo vuole morto. Sarà il giovane “figlio” di Clay, Junior, creato in laboratorio e clone dello stesso Henry, ad avere il compito di terminare Henry, il quale, aiutato dall’agente Danielle Zakarwesky (Mary Elizabeth Winstead) e dall’amico Baron (Benedict Wong), dovrà faticare non poco, contro il suo clone (in grado di prevedere ogni sua mossa) per venire a capo della situazione. Henry dovrà quindi scoprire la verità che si nasconde dietro la creazione di Junior per poterlo salvare dal suo stesso percorso, costellato di morti, cui è destinato, combattendo, al contempo, l’apparato di intelligence parallelo guidato dal suo ex capo.
L’opera, pur nell’innegabile convinzione che la sfida tecnologica, con gli effetti speciali della Weta, sia stata vinta, e pur in presenza di una prova attoriale più che soddisfacente (quella di Will Smith, alle prese con un se stesso più giovane e più agile), lascia tuttavia perplessi. L’action movie, il quale, tra l’altro, affronta un tema non nuovo nella filmografia di fantascienza, quello di creare un ‘super esercito’ di creature prive di una coscienza e di sensi di colpa, da mandare nelle zone di guerra a combattere senza così dover strappare i ‘figli’ alle famiglie – appare povero nei contenuti, con una sceneggiatura non esattamente innovativa.