È veramente insopportabile quello che sta succedendo, il tradimento e la beffa ai danni del popolo curdo, che oltre a combattere e sconfiggere l’ Isis, ci ha insegnato, con l’ esperienza del Rojava, che si può costruire, in tempo di guerra, una democrazia inclusiva, dove peraltro le donne hanno un ruolo primario, più avanzata di quella dei paesi occidentali,. Questo tradimento avrà ripercussioni gravissime e tutti ne pagheremo le conseguenze. L’Europa per prima. Quanto all’Italia stendiamo in velo pietoso. Non contiamoci proprio. Le parole del ministro degli esteri rappresentano l’ennesima presa in giro. Una vergogna. Alza i toni contro l’ Europa ma nulla si fa in Italia per bloccare la fornitura di circa 800 milioni di commesse in armi verso la Turchia. A noi cittadini non resta che la protesta.
Stasera (lunedì 14 ottobre) a Padova dalle 18 presidio in piazzetta Antenore con i partiti progressisti, le istituzioni, i sindacati , l’Anpi, Articolo 21, e chi vorrà esserci, a fianco del popolo curdo, e contro i criminali che hanno determinato questa situazione. Non solo il macellaio erdogan ma i mandanti dell’ennesima guerra per procura, gli stati uniti di trump in primo luogo. E la nato che giustifica l’ aggressione di un popolo da parte di uno dei suoi membri, la turchia, che usa l’organismo supremo della difesa occidentale per regolare i conti in casa ed espandere il proprio dominio in quell’ area.
Si dovrebbe fare di piu’ , trovare forme più avanzate e creative per manifestare il nostro dissenso profondo verso questo stato di cose insopportabile, coinvolgendo i cittadini e specialmente i giovani condividendo con loro la constatazione, oggi attualissima, che la trasformazione della Turchia da paese civile in stato islamista e guerrafondaio, spietato all’ interno, è avvenuta rapidamente, e che queste cose possono accadere anche nei paesi democratici dove le forze populiste indeboliscono gradualmente le istituzioni democratiche. E in Italia ci stanno provando da molti anni. E qualche spallata potente l’ hanno già data. Occhio, la democrazia non è uno stato di cose acquisito per sempre, va difesa ogni giorno. Questo è il messaggio che dovremmo cogliere tutti dall’insopportabile situazione nel nordest della Siria.
(Per capire qualcosa della Turchia di oggi e di quanti sia pericolosamente vicina a noi consiglio di leggere “Come sfasciare un paese in sette mosse” della grande Ece Temelkuran, giornalista, saggista a scrittrice turca che a casa sua non può tornare).
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